AGI - La commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson, sottolinea la necessità della promozione della cooperazione con i paesi terzi per combattere le mafie della migrazione irregolare e prevenire tragedie come il naufragio al largo delle coste italiane in cui sono morti 63 migranti. "Questa è una terribile tragedia umanitaria e siamo solidali con tutte le persone che hanno perso la vita e con le loro famiglie", ha detto la Johansson in un'intervista con l'agenzia di stampa EFE a Quito, dove si trova in visita ufficiale.
Il commissario europeo ha evidenziato che purtroppo non è la prima volta che si verifica un episodio come quello della provincia italiana di Crotone e ha dato la colpa ai trafficanti, che "se ne fregano della vita delle persone".
"Abbiamo già visto come mettono cinicamente le persone in questi viaggi pericolosi e non si preoccupano se perdono la vita. Si preoccupano solo dei soldi", ha detto Johansson. Il commissario europeo ed ex ministro del governo svedese ha sottolineato l'importanza dell'unanimità tra gli Stati membri in merito alle disposizioni del nuovo patto di migrazione e asilo.
"Abbiamo bisogno di un sistema europeo adeguato per la migrazione in cui lavoriamo insieme ma anche in cui rafforziamo la nostra cooperazione con i paesi di origine e di transito per combattere i trafficanti e investire in percorsi legali", ha affermato. "Siamo una società che invecchia, abbiamo bisogno di migranti (nell'UE), ma devono arrivare in modo ordinato e sicuro", ha aggiunto.
Tra le 63 vittime del naufragio registrate finora ci sono 15 minori, tra cui diversi bambini e un neonato, e 33 donne, secondo il ministero dell'Interno italiano. Dei sopravvissuti, 19 sono ricoverati in ospedale, mentre i restanti (circa 60) sono stati trasferiti nel centro di accoglienza del vicino comune di Isola di Capo Rizutto.
Le immagini condivise dalla stampa locale mostrano i pezzi di una barca di legno completamente distrutta sulla spiaggia. Per ora, secondo i media locali, tre uomini sono stati arrestati come sospetti membri del gruppo di trafficanti di esseri umani che ha organizzato il viaggio della barca dalla Turchia, nonostante le avverse condizioni meteorologiche. Secondo le informazioni ottenute dalla Ong Medici Senza Frontiere, che sta fornendo assistenza psicologica ai sopravvissuti, la barca ha lasciato la città di Smirne, nell'estremo ovest della Turchia, quattro giorni fa.