Dalla Flat Tax agli F35. Tutti i dossier che dividono il governo
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Dalla Flat Tax agli F35. Tutti i dossier che dividono il governo
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  • LA FLAT TAX La Lega spinge per la cosiddetta flat tax II, ovvero una misura - dal valore tra i dodici e i quindici miliardi, come spiegato dal sottosegretario Armando Siri - che porti ad "applicare fino a 50 mila euro di reddito il 15% di aliquota fissa con le deduzioni che sono inversamente proporzionali al reddito". Luigi Di Maio ha subito avvertito: "Troveremo una soluzione insieme alla Lega, come abbiamo sempre fatto. L'importante è non fare facili promesse alla Berlusconi, non dobbiamo mai dimenticare di avere delle responsabilità nei confronti dei cittadini". Frenata anche dal Mef, che ha diffuso previsioni di spesa intorno ai 59 miliardi.
  • LA LEGGE SULLE AUTONOMIE È la 'riforma' bandiera del nuovo leghismo, che ha sostituito le antiche richieste di secessione o devolution del partito che fu di Umberto Bossi con la più mite autonomia differenziata delle Regioni, introdotta in Costituzione dalla riforma del titolo V della Carta promossa nel 2001 dal centro-sinistra. Dopo i referendum di Lombardia e Veneto, del 22 ottobre 2017, la Lega vuole chiudere al più presto la trattativa tra lo Stato e le Regioni (si è aggiunta anche l'Emilia Romagna, del democratico Stefano Bonaccini) e, entro l'anno, arrivare all'approvazione della legge rafforzata che le accoglie. Note le perplessità del M5s, non tanto sul tema specifico dell'autonomia, inserito nel contratto di governo, ma sulle modalità di coinvolgimento del Parlamento in questo processo. I leghisti vorrebbero che le Camere si limitassero a votare i testi delle intese o comunque a dare generici atti di indirizzo. I pentastellati ritengono che gli accordi non possano essere sottratti al contributo fattivo del Parlamento.
  • IL DECRETO SBLOCCA CANTIERI Il decreto cui stanno lavorando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro Danilo Toninelli dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri mercoledì. Non abbiamo ancora letto il testo ma io e ministri della Lega lo analizzeremo "riga per riga", ha annunciato, sfidante, Matteo Salvini. Rispetto al M5s, "noi abbiamo una proposta più articolata e crediamo che il decreto non possa essere limitato ad alcuni cantieri, ma debba rappresentare un cambiamento di paradigma, con la possibilità di intervenire su tutte le opere bloccate da anni", ha spiegato il sottosegretario alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, in un'intervista al 'Messaggero'. "Inoltre - ha proseguito il leghista - vorremmo venisse inserita tutta la parte di rigenerazione urbana, che è uno dei temi piu' importanti soprattutto per le città. Non possiamo dire che si sbloccano i cantieri per alcuni territori e per altri no. Deve essere un provvedimento in grado di cadere su tutto il territorio nazionale". Nello sblocca cantieri dovrebbe confluire anche il rafforzamento della cosiddetta 'golden power' che invece trova M5s e Lega d'accordo.
  • LA VIA DELLA SETA Lega ed M5s si sono divisi nei giorni scorsi in merito alla sigla dei memorandum di intesa tra Italia e Cina, prevista in occasione della vista del presidente Xi Jinping. Venerdì le due anime della maggioranza hanno raggiunto un accordo, nel corso di un vertice mattutino di governo. L'intesa raggiunta prevede l'inserimento di nuove misure per rendere più stringente la golden power nel decreto sblocca cantieri e un via libera generico al testo del memorandum (che comunque non poteva essere modificato). Ma le Lega ha continuato a ribadire le proprie perplessità. "È fondamentale aiutare le aziende italiane a crescere ed esportare all'estero, per raggiungere i numeri di Francia e Germania, e per questo ringraziamo per il grande lavoro fatto Conte, Di Maio e Geraci", hanno premesso i leghisti. "Ovviamente la sicurezza nazionale viene prima di tutto e quindi su alcuni settori strategici per noi e per gli alleati (telecomunicazioni, energia, porti e infrastrutture) stiamo facendo tutte le verifiche e le valutazioni necessarie - hanno puntualizzato -: prima viene la sicurezza degli italiani, poi l'interesse economico".
  • GLI F35 Il piano di acquisti in essere è stato confermato dal governo, che, però, con il presidente Conte e il ministro M5s Elisabetta Trenta ha deciso che "nei prossimi mesi tutti i comparti della difesa, sotto il coordinamento di Trenta, saranno chiamati a operare una ricognizione delle specifiche esigenze difensive dell'Italia, in modo da assicurare che le prossime commesse siano effettivamente commisurate alle nostre strategie di difesa, con l'obiettivo di garantire la massima efficacia ed efficienza operative in accordo con la collocazione euro-atlantica del nostro Paese". Favorevole Luigi Di Maio. Contrario Salvini, secondo il quale una "rivisitazione" del programma di acquisti rappresenterebbe un "danno" per l'Italia.
  • IL CONGRESSO DELLE FAMIGLIE Fa discutere l'annunciata partecipazione di Salvini al Congresso mondiale delle famiglie, in programma dal 29 al 31 marzo, a Verona. Il ministro dell'Interno ha confermato la sua presenza alla manifestazione 'pro vita' e 'pro family' che ha suscitato diverse polemiche per le posizioni espresse in passato da alcuni relatori nei confronti di omosessuali e famiglie Lgbt. "A Verona andrà di scena un nuovo Medioevo che non festeggio", ha puntualizzato Di Maio. Sul convegno, giunto alla sua 23sima edizione, organizzato dalla statunitense Organizzazione internazionale per la famiglia, è nata anche una discussione in seno al governo in merito al patrocinio della presidenza del Consiglio, dopo che Palazzo Chigi ha preso le distanze dal logo concesso dal ministero della Famiglia del leghista Lorenzo Fontana e avviato le procedure per revocarlo.
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