Nulla di fatto sul premier. Il confronto fra la Lega e il Movimento 5 Stelle prosegue, mentre sul programma di governo mancano solo le ultime limature. Domani a Milano nuovo faccia a faccia fra il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, e il segretario della Lega, Matteo Salvini. Al momento non ci sono conferme ufficiali, ma i due si dovrebbero vedere la mattina, prima che il leader pentastellato lasci il capoluogo lombardo per un'iniziativa sul territorio e il segretario del Carroccio vada, alle undici, a Monza e poi riunisca il Consiglio federale per illustrare il contratto di governo che nel week end sarà protagonista dei gazebo e delle consultazioni online.
Il nuovo 'passo a lato' di Salvini
Salvini e Di Maio non sono ancora riusciti a trovare la quadra su un nome. Si sta ragionando su una rosa e la Lega sarebbe disposta a cedere la premiership ai 5 Stelle, a condizione che sia fatto un nome 'alto'. I pentastellati punterebbero ancora su Luigi Di Maio, ma lo stesso Salvini mette in chiaro: Di Maio premier? "No, stiamo cercando una sintesi", e aggiunge: "I numeri sono numeri, ma né io ne' Di Maio faremo il premier". E fissa la deadline: "lunedì andremo da Mattarella e gli sottoporremo il lavoro fatto". Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, il segretario non dovrebbe comunque fare nessun nome domani al massimo organismo decisionale del partito. L'intenzione dei due leader è infatti, qualora si raggiungesse l'intesa, di tenere coperto l'eventuale nome del premier fino a quando saliranno al Colle.
Il nome di oggi è Emilio Carelli
Tra i papabili resta ancora il nome dell'ex direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, che non sarebbe sgradito al Carroccio. Nonostante l'impasse, però, Di Maio ostenta ottimismo: "sono sicuro che troveremo una soluzione". Anche se ammette: la premiership "è un punto che dobbiamo ancora dirimere, ma non sarà un problema". Ma che alla fine Salvini e Di Maio potrebbero tornare su un nome terzo non viene escluso. Il capogruppo al Senato del Carroccio spiega infatti: "Non escludo che possa esserci un premier terzo. Nel momento in cui siamo in una fase di trattative e si sta cercando la persona, è logico che ci si muove a 360 gradi. Per noi, che sia un terzo tecnico o politico, poco importa", afferma Gian Marco Centinaio.
Giorgia Meloni è sempre più corteggiata
Intanto prosegue il lavoro per tentare di blindare i numeri della maggioranza giallo-verde in Senato, con il pressing su FdI, al punto che si sarebbe offerto a Giorgia Meloni un dicastero importante come gli Esteri e al suo partito anche quello della Difesa. Ma, ad ora, resta il niet di Fratelli d'Italia ad entrare nel nuovo Governo, tanto più se a guida M5s.