Cosa hanno detto Conte e Salvini dopo la visita ai luoghi dell'incidente di Foggia
Il premier punta il dito contro lo sfruttamento, il ministro parla di mano mafiosa. Il procuratore di Foggia: "Mai visto una scena così, sembrava un girone infernale"

"Dietro queste morti non c'è dignità, c'era un lavoro sfruttato: noi dobbiamo fare in modo che questo non accada": il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita a Foggia all'indomani dell'incidente stradale costato la vita a 12 immigrati di ritorno dal loro lavoro nei campi, ha rilanciato l'impegno a combattere il caporalato e lo sfruttamento del lavoro.
"Siamo venuti qui per portare la nostra testimonianza, la vicinanza, consapevoli della gravità dei fatti che sono occorsi, gli incidenti di ieri e sabato (quando a morire in un altro scontro erano stati altri 4 immigrati, ndr) non possono essere considerati fatti occasionali", ha continuato il premier dopo aver incontrato in prefettura una delegazione di braccianti e rappresentanze sindacali.
"Lavoro e dignità - ha ricordato - sono due concetti che si distinguono ma costituiscono un binomio inscindibile perché non si può pensare al lavoro senza che siano assicurate quelle condizioni che garantiscano la tutela della vita del lavoratore".
Nel pomeriggio, sempre in prefettura, si è svolto un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
"Usiamo le parole che bisogna usare: non è un problema di manodopera in nero, di caporalato, di furbizia. È un problema di mafia - ha premesso il ministro - a Foggia e in provincia di Foggia c'è una criminalità mafiosa che ho intenzione di inseguire via per via, paese per paese, con tutti i mezzi legalmente permessi. La lotta alla mafia, allo schiavismo e allo sfruttamento del lavoro nero e dell'immigrazione clandestina è una priorità mia, di questo governo". Per Salvini, "l'obiettivo è svuotare progressivamente i ghetti, non è possibile che in una società evoluta come la nostra si parli di ghetti che vivono al di fuori della legge".
Non solo: "Cercheremo di costringere alla legalità i trasporti. Sono stati sequestrati nell'ultimo periodo furgoncini con targhe bulgare e senza assicurazione. C'è anche una importazione di schiavi da Paesi comunitari, Romania e Bulgaria. Mi permettero' oggi stesso di scrivere ai colleghi ministri degli Interni per chiedere attenzione e controllo". Secondo quanto emerso oggi, la Procura di Foggia indagherà anche per una eventuale ipotesi di caporalato: si tratta innanzitutto di capire se i braccianti avessero un contratto di lavoro regolare.
"Ho visto molti morti in vita mia, ma mai quella scena mi ha sconvolto"
Per quel che riguarda il sinistro, pare quasi ormai certo che a provocarlo sia stato il conducente del furgoncino, su cui viaggiavano le vittime, che avrebbe invaso la corsia opposta dove procedeva il camion che trasportava farinacei. "Ne ho viste tante nella mia vita - ha ammesso il procuratore del capoluogo pugliese, Ludovico Vaccaro - ho visto morti ammazzati, sparati, però vedere tutti quei corpi, 12 persone più due feriti, all'interno di questo furgone stipati, con mani e braccia spezzate, mi ha sconvolto. Alcuni erano molto giovani, sembrava una scena da girone infernale dantesco".
Drammatico anche il racconto di Rocco Abate, il 56enne conducente del tir: "Ho fatto il possibile per evitarli ma loro venivano dal mio lato della corsia già da 500 metri. Ho lampeggiato, ho suonato, pero' l'impatto è stato terribile. Non penso ad altro". Di "morti di caporalato" ha parlato L'Osservatore Romano nel suo articolo sulla tragedia mentre secondo il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, "occorre fare giustizia, gli esseri umani non possono vivere come topi, e io ho visto anche nelle immagini in televisione dove mangiano, dove dormono queste persone".
Duro Roberto Saviano in suo post su Facebook: "Fate attenzione a quello che oggi vi diranno i nostri illustri rappresentanti politici in visita a Foggia e fate poi caso a quanto ci metteranno a dimenticare tutto. A chi chiede maggiore attenzione all'Italia e agli italiani rispondiamo: in pochi giorni sono morti in due incidenti stradali nel Foggiano 16 persone, 16 braccianti agricoli, con ogni probabilità 16 vittime di caporalato: 16 schiavi. Pensateci bene: sto ancora parlando di immigrati? Sto solo parlando di immigrati, o sto parlando anche e soprattutto di noi?".
"Tutto avviene al ribasso - denuncia lo scrittore - con la politica che utilizza le tragedie, come farà anche oggi, per le solite inutili passerelle". Domani mattina dalle 8 partirà dalla zona dell'ex Gran Ghetto una manifestazione di braccianti agricoli stranieri che giungerà fino alla prefettura di Foggia. Nel pomeriggio, invece, si svolgerà sempre a Foggia una manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil.
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