La strategia di Renzi per riprendersi il Pd
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La strategia di Renzi per riprendersi il Pd
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I fedelissimi fanno quadrato intorno al leader

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 Matteo Renzi
  Foto: Ravaglifoto -  Matteo Renzi

"Il centrosinistra è il Pd"

A rispondere nel merito ci pensa il responsabile Enti locali del Pd, Matteo Ricci, uno dei più fidati collaboratori di Renzi alla segreteria, colui al quale il leader affidò il compito di organizzare l'assemblea degli amministratori locali a Rimini, quella in cui Renzi fissò l'obiettivo del Pd alle elezioni al 40%, da raggiungere in solitudine: "Non si possono paragonare i risultati del 2012 con quelli del 2017: cinque anni fa non c'era il tripolarismo", spiega Ricci: "I ballottaggi avvennero in un sistema bipolare con un centrodestra ai minimi storici". Inoltre, aggiunge Ricci, "non si possono mischiare le mele con le pere". Ovvero: i voti del Pd alle elezioni europee non possono essere confrontati con quelli che i dem raccolgono alle comunali. Ma la considerazione politica più importante, Ricci la riserva per quanti continuano a parlare di coalizione nel centro sinistra. La risposta è senza appello: "Il centrosinistra è il Pd". E d'altronde, con chi farla questa coalizione? "A livello locale i partiti non ci sono più, c'è solo il Pd che si allea con liste civiche", fa notare l'esponente dell'esecutivo dem. "Credo quindi che noi, nei prossimi mesi, dobbiamo lavorare sul Pd per organizzarlo meglio, per fare emergere il suo profilo riformista". E quale migliore occasione per avviare questa organizzazione che non il forum dei circoli convocato a Milano il 30 giugno e il primo luglio? Un appuntamento su cui il segretario punta molto per aprire una stagione di nuovo radicamento nel territorio, dotando il Pd di quegli strumenti che gli permetteranno di non chiudersi, come va ripetendo, "nelle stanze dei palazzi".
 Giuliano Pisapia
 Foto: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev -  Giuliano Pisapia

E a Roma apre il cantiere di Pisapia

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