Maker Faire 2022, il Tokamak di Eni al Gazometro di Roma  
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Maker Faire 2022, il Tokamak di Eni al Gazometro di Roma  

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Decima edizione della Maker Faire, in programma da 7 al 9 ottobre, negli spazi dell’ex Gazometro a Roma (zona Ostiense), un’area che Eni, principale partner dell’evento, sta riqualificando con l’obiettivo di trasformarla in un distretto dell’innovazione. L'evento 2022 ospita circa 300 spazi espositivi, con idee e progetti innovativi. I temi principali di questa edizione spaziano dall’agritech al foodtech, dal digital manufacturing alla robotica, dall’intelligenza artificiale alla mobilità, dall’economia circolare alla salute, dall’IoT al recycling fino alla scoperta del metaverso e della realtà aumentata, oltre alle sezioni dedicate di Maker Art e Maker Music che esploreranno l’intersezione tra arti, musica, scienza e tecnologia.

Eni alla Maker Faire 2022: la fusione a confinamento magnetico

Eni sostiene la ricerca in tecnologie capaci di cambiare il paradigma attuale e in grado di generare una svolta nella transizione energetica. Questa visione si concretizza in grandi sfide, come lo sviluppo della fusione a confinamento magnetico che è il cuore della presenza di Eni alla Maker Faire 2022. Di cosa si tratta? È la fusione di due atomi leggeri che unendosi emettono energia a zero emissioni di gas serra. Questa tecnologia si basa sullo stesso principio fisico che “tiene acceso” il Sole e gli permette di produrre la sua energia. Un processo del genere è però molto complesso da riprodurre artificialmente sulla Terra: secondo la comunità scientifica ottenere energia dalla fusione è una delle più grandi sfide tecnologiche che l'umanità abbia mai affrontato.

Nello specifico, gli elementi utilizzati per la fusione sono Deuterio e Trizio (quest’ultimo derivato dal Litio), due isotopi dell’idrogeno, virtualmente inesauribili in natura. Una centrale a fusione sarà intrinsecamente sicura: in caso di anomalie di funzionamento, la reazione di fusione si arresterà spontaneamente. Solo pochi grammi di miscela Deuterio-Trizio saranno presenti in ogni istante all’interno del reattore a confinamento magnetico chiamato Tokamak eliminando possibili ricadute su ambiente e persone. A fine vita, il reattore potrà essere smantellato in sicurezza. I materiali radiologicamente attivati nelle strutture saranno in modeste quantità, a bassa emissione e facilmente trattabili: entro poche decine di anni potranno anche essere riciclati per la costruzione di nuovi impianti.

Eni è stata tra le prime aziende energetiche a investire nella ricerca sulla fusione a confinamento magnetico, oltre che essere il primo e il maggiore azionista del progetto Commonwealth Fusion Systems (CFS). L’azienda continua a puntare nella ricerca scientifica e tecnologica sulla fusione a confinamento magnetico considerandola una svolta nel percorso verso la neutralità carbonica al 2050 quando, secondo IEA, il Pianeta avrà bisogno di 1 volta e mezza l’elettricità che oggi consuma.

E proprio Eni porta all’edizione della Maker Faire 2022 un’installazione immersiva – posizionata al G2 - che permette ai visitatori di scoprire la fusione a confinamento magnetico. Realizzata in collaborazione con lo studio Ratti, l’installazione richiama la forma toroidale del tokamak con una struttura sopraelevata coperta da un telo rosso. I visitatori possono entrare e iniziare un percorso fatto di 9 ledwall per 6 stazioni, ognuna che affronta un tema legato alla nuova tecnologia. In questa puntata del podcast di Agi approfondiamo questi 6 capitoli del racconto sulla fusione magnetica con Miriam Parisi, che in Eni si occupa proprio di questa tecnologia.

 

L’innovazione tecnologica è uno dei valori chiave nel percorso di Eni verso la Just Transition, ossia una transizione energetica che sia equa non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. In occasione della Maker Faire, Eni inaugura nell’area del Gazometro anche Eni 2050 lab, il nuovo tecnopolo ospitato dall’Edificio 30. Eni 2050 lab è dotato di uno spazio espositivo e di un laboratorio a vista, costituito da apparecchiature predisposte all’interno di un sistema ipertecnologico, arricchito da un’area di monitoraggio delle tecnologie e da un’area di visualizzazione immersiva di modellistica avanzata facente leva sulla potenza di calcolo di HPC4, HPC5. Al suo interno, sarà possibile approfondire alcune delle tecnologie di Eni per la decarbonizzazione: ISWEC, cioè la produzione di elettricità dal moto ondoso per gli impianti off-shore e le comunità costiere; i biocarburanti avanzati per ridurre le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti prodotti a Venezia e Gela; la CCUS per catturare l’anidride carbonica, immagazzinarla per sempre o riutilizzarla in modo innovativo.

Scopri di più sull’innovazione tecnologica per la transizione ecologica di Eni