AGI – Un importante progetto di rafforzamento del sistema sanitario sta prendendo forma ad Abidjan, in Costa d'Avorio, con la ristrutturazione dell'ospedale di Abobo e l'ammodernamento di due strutture sanitarie affiliate, Abobo Avocatier e Abobo Baoulé. L'iniziativa è realizzata dall'organizzazione Medici con l'Africa (CUAMM) in collaborazione con l'Università di Padova, in coordinamento con le autorità sanitarie ivoriane. Lanciato ufficialmente lo scorso maggio durante una cerimonia ad Abidjan, il progetto è ora entrato nella sua fase operativa. I lavori di costruzione procedono a ritmo sostenuto, anche durante le festività, per fornire alla popolazione strutture modernizzate e più funzionali il più rapidamente possibile. Il progetto prevede l'aumento della capacità dell'ospedale, il potenziamento dei reparti di maternità e neonatale e l'introduzione di servizi di supporto essenziali, come una banca del sangue e un centro di produzione di ossigeno.
Lunedì 22 dicembre si è svolta una visita in loco per valutare l'avanzamento dei lavori, che includono la ristrutturazione degli spazi esistenti, la riorganizzazione dei servizi e un importante ampliamento dedicato alla salute materno-infantile. L'unità di ginecologia-ostetricia e neonatologia occuperà una superficie di 2.250 metri quadrati, rispetto agli attuali 770. Il numero di posti letto di degenza in ginecologia-ostetricia aumenterà da 28 a 56, mentre il numero di posti letto di neonatologia aumenterà da 12 a 32.
La visita, organizzata nel cuore del cantiere, ha riunito Roberta Ronzitti, Vice Capo Missione dell'Ambasciata d'Italia in Costa d'Avorio; Alessandro Rabbiosi, rappresentante dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS); e i partner del progetto dell'Università di Padova, rappresentati dalla Professoressa Liviana Da Dalt. Erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni ivoriane, tra cui Yao Pena, Capo del Dipartimento Tecnico del Ministero della Salute; il Dott. Kassi Georges, Direttore Regionale della Salute per Abidjan 1; il Dott. Kanga Charles, Direttore del Distretto Sanitario di Abobo Est; e la direzione dell'Ospedale di Abobo.
"Due parole riassumono il significato di questo progetto: grazie, mamme e bambini", ha dichiarato Don Dante Carraro, Direttore di Medici con l'Africa Cuamm. Ha sottolineato che senza il continuo supporto dell'Italia nel rafforzamento del sistema sanitario ivoriano, questo progetto non sarebbe stato possibile, sottolineando anche l'importanza della formazione del personale sanitario locale, resa possibile grazie alla collaborazione con l'Università di Padova. Da parte sua, Yao Pena ha ribadito che la salute materno-infantile è una priorità per il governo ivoriano, impegnato in programmi nazionali volti a migliorare l'accesso a cure di qualità e a ridurre la mortalità materna e infantile. "Le infrastrutture sono essenziali, ma sono le risorse umane qualificate a fare la differenza", ha affermato, elogiando l'impegno del Cuamm, dell'Università di Padova e del governo italiano. Roberta Ronzitti ha concluso sottolineando la rapida attuazione del progetto: "Le esigenze del distretto di Abobo sono state identificate nel 2024 e alla fine del 2025 eravamo già pienamente operativi sul campo. I progressi compiuti in appena un anno e mezzo sono molto incoraggianti".
Abobo Est è un distretto urbano in rapida crescita, cuore del Distretto Autonomo di Abidjan, che ospita circa 750.000 persone. Nel 2024, il solo ospedale di Abobo ha registrato circa 8.000 nascite, una cifra destinata ad aumentare. È in questo contesto che si inserisce l’intervento promosso nell’ambito del Piano Mattei, con il sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.