AGI - Con il lancio di "Dream of the Desert", il primo treno da crociera extra-lusso italiano in Arabia Saudita, l'Italia aggiunge un nuovo elemento alla sua strategia di proiezione economica in Medio Oriente. Il progetto, guidato dal gruppo italiano Arsenale in partnership con Simest, una controllata della banca d'investimento statale italiana Cassa Depositi e Prestiti (CDP), illustra una convergenza tra industria, finanza pubblica e diplomazia economica, in un contesto di rapido riavvicinamento tra Roma e Riad.
Annunciato il 23 dicembre, l'accordo si basa su un'operazione finanziaria strutturata che combina capitale pubblico e privato. Arsenale e Simest investiranno congiuntamente 37 milioni di euro in equity, mentre il Fondo Saudi Tourism Development fornirà 35 milioni di euro di finanziamento. L'iniziativa fa parte dell'accordo concluso da Arsenale con Saudi Arabia Railways (SAR) per l'utilizzo della rete ferroviaria nazionale e segna l'ingresso del gruppo italiano nel mercato mediorientale.
Per Simest, l'operazione è particolarmente significativa. L'azienda pubblica italiana contribuisce con 15 milioni di euro attraverso il comparto Infrastrutture del Fondo 394/81, uno strumento gestito in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, pensato per supportare le imprese impegnate in grandi progetti internazionali che valorizzano le filiere industriali nazionali. "Questo accordo con un player industriale di primo piano come Arsenale conferma il rafforzamento del ruolo di Simest al servizio del sistema produttivo italiano", sottolinea Regina Corradini D'Arienzo, Amministratore Delegato di Simest. Secondo lei, l'operazione "aumenterà la competitività delle nostre aziende impegnate in progetti ad alto valore aggiunto e promuoverà l'espansione del Made in Italy in mercati strategici e ad alto potenziale, come l'Arabia Saudita".
Il progetto "Dream of the Desert" è interamente progettato, realizzato e allestito in Italia. Si avvale di diversi poli industriali del Gruppo Arsenale, in particolare a Brindisi e Bergamo, con Cantieri Ferroviari Italiani (CFI) come prime contractor. Attorno a questo nucleo, opera una rete di piccole e medie imprese italiane altamente specializzate nei settori del design, dell'ingegneria, della meccanica avanzata, dei beni di lusso e dell'ospitalità. "Si tratta di un progetto di punta per il nostro gruppo e per l'industria ferroviaria internazionale", afferma Paolo Barletta, CEO di Arsenale. "Accresce il valore delle PMI italiane e rappresenta un modello pionieristico di partenariato pubblico-privato nel settore ferroviario di lusso". Oltre alla sua dimensione industriale, il progetto si inserisce in una dinamica politica più ampia. La recente apertura di un ufficio Simest a Riad e la firma di un memorandum d'intesa tra Cdp, Simest e la Camera di Commercio Italo-Araba dimostrano l'impegno dell'Italia a stabilire una presenza duratura nell'ecosistema economico saudita, in linea con le ambizioni di diversificazione della Vision 2030 del Regno.
Dal punto di vista operativo, il treno offrirà itinerari di una o due notti in partenza da Riad verso alcune delle destinazioni più iconiche del Paese, come Al-Ula, patrimonio mondiale dell'UNESCO, o Hail, al confine con la Giordania. Gli interni sono stati affidati all'architetto e designer di Amman Aline Asmar, fondatrice dello studio Culture in Architecture, noto per il suo approccio che fonde tradizione, lusso e narrazione culturale. La prima carrozza è stata consegnata a settembre 2025 e il lancio commerciale è previsto per la fine del 2026, con l'apertura delle prenotazioni a novembre 2025. Per l'Italia, Dream of the Desert è più di un semplice prodotto turistico d'eccezione: incarna una strategia più ampia volta a esportare competenze industriali e culturali – l'eccellenza del "Made in Italy" – facendo leva sugli strumenti di finanza pubblica per supportare le imprese nazionali in mercati in rapida evoluzione.