AGI - Ieri, 122 rifugiati, di cui oltre la metà sono minori, sono arrivati al Terminal 5 dell'aeroporto di Roma Fiumicino nell'ambito dei corridoi umanitari promossi dal sistema di accoglienza italiano. Il volo, proveniente dalla Libia, è stato organizzato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). All'arrivo, sono stati accolti da volontari di organizzazioni della società civile, rappresentanti della società Aeroporti di Roma (AdR) e funzionari della Prefettura di Roma, nonché da Pierfrancesco Sacco, ministro plenipotenziario della direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Esteri; Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio; Filippo Ungaro, portavoce italiano dell'UNHCR e Valentina Itri, coordinatrice dell'ufficio immigrazione dell'Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (Arci).
"La diplomazia dell'accoglienza" è "una delle tante sfaccettature della nostra azione internazionale, accanto a quella commerciale, sportiva e culturale", ha dichiarato Pierfrancesco Sacco. Ha osservato che il sistema italiano di "diplomazia di accoglienza, incontro e mediazione" è un modello "consolidato" che funziona grazie alla collaborazione "con il Ministero dell'Interno, l'UNHCR, l'OIM e le straordinarie realtà della società civile italiana, come la Comunità di Sant'Egidio". Da parte sua, Marco Impagliazzo ha rassicurato i rifugiati: l'Italia, "patria di pace", sarà "lieta" di accoglierli. Ha suggerito loro due cose: "Imparate subito l'italiano, perché parlare la lingua si integra immediatamente nelle dinamiche del Paese. In secondo luogo, vi chiedo di vivere nel rispetto dei cittadini italiani e nel rispetto delle nostre leggi".
Valentina Itri ha elogiato i risultati ottenuti attraverso i corridoi umanitari, collegando il suo intervento alla Giornata Internazionale dei Diritti Umani (celebrata il 10 dicembre): "Alla vigilia della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, riaffermiamo oggi che un passaggio sicuro verso l'Italia e l'Europa è un diritto. Siamo convinti che qui avrete un futuro più prospero", ha osservato, definendo "ingiusto" che molte persone "debbano rischiare la vita per raggiungere la salvezza".
Filippo Ungaro (UNHCR) ha citato i dati sulla situazione globale dei rifugiati e ha espresso il suo rammarico per il basso numero di reinsediamenti di quest'anno: "Ci sono circa 2,8 milioni di rifugiati nel mondo, ma solo l'8% di loro è stato reinsediato quest'anno. Grazie ai corridoi umanitari, l'Italia è riuscita a far entrare più di 2.000 persone dal 2017. Il sistema italiano (organizzazioni e istituzioni) fornisce una risposta concreta e importante. Sono necessari molti altri percorsi legali di questo tipo in tutto il mondo", ha spiegato. L'arrivo dei 122 rifugiati è stato reso possibile dal protocollo firmato nel dicembre 2023 tra il Ministero dell'Interno, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, UNHCR, Arci e la Comunità di Sant'Egidio. Tale protocollo ha finora favorito l'arrivo in sicurezza di 659 persone. Originari di Sudan, Sud Sudan ed Eritrea, i rifugiati saranno accolti in diverse regioni italiane dalla Comunità di Sant'Egidio (53 persone), dall'Arci (30 persone) e dal Sistema di Accoglienza e Integrazione – SAI (39 persone).