AGI - Ieri, presso la sede di Unioncamere a Roma, è stato inaugurato il Gruppo di Lavoro Tecnico Italia-Libia, dedicato a compliance, giurisdizione e sistemi di pagamento. L'iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio Italo-Libica con il supporto dell'Ambasciata d'Italia a Tripoli, mira a creare un quadro più stabile e prevedibile per le imprese, affrontando le difficoltà che da anni ostacolano l'attività economica tra i due Paesi.
In apertura, l'Ambasciatore d'Italia a Tripoli, Gianluca Alberini, è intervenuto in videoconferenza, esprimendo il pieno sostegno dell'Ambasciata a questo processo, che considera strategico per il rafforzamento della cooperazione economica bilaterale. L'incontro ha riunito i principali organi istituzionali – tra cui il Ministero dell'Economia, l'Agenzia delle Dogane, l'Agenzia delle Entrate, la Banca d'Italia e il Ministero degli Affari Esteri – a conferma di un approccio coordinato a livello di sistema Paese. "Istituzioni e imprese che lavorano insieme in un quadro comune: questo è l'approccio che intendiamo proporre anche alla controparte libica, perché unendo le forze si costruiscono percorsi solidi", ha dichiarato Nicola Colicchi, Presidente della Camera di Commercio Italo-Libica.
Il Gruppo di Lavoro Tecnico è stato istituito per affrontare una serie di sfide strutturali: difficoltà nei pagamenti internazionali, incertezze giurisdizionali, applicazione delle normative antiriciclaggio, discrepanze doganali e gestione documentale. Si tratta di problematiche che incidono direttamente sulla capacità delle aziende italiane di operare in Libia e che, in molti casi, hanno rallentato gli scambi commerciali, nonostante la crescente domanda di competenze italiane nel mercato libico.
L'incontro ha anche definito una roadmap iniziale, che include la raccolta e la sistematizzazione delle migliori pratiche italiane in materia di conformità, controlli, pagamenti, tracciabilità e procedure doganali. Questi documenti saranno immediatamente resi disponibili alle imprese e, in una fase successiva, condivisi con le istituzioni libiche per facilitare un graduale allineamento normativo. Secondo il coordinatore della Tavola Rotonda, l'avvocato Angelo Argento, questo processo rappresenta un'opportunità più ampia: l'armonizzazione normativa e procedurale, oltre a favorire le relazioni economiche con l'Italia, migliorerà la capacità della Libia di interagire con l'Europa e i partner internazionali, supportandone l'integrazione nei flussi globali e contribuendo alla diversificazione della sua economia.
Tutti gli attori coinvolti inizieranno ora a preparare la prima raccolta ufficiale di buone pratiche, che sarà presentata alla controparte libica nelle prossime settimane. Questo passo segnerà l'avvio concreto della fase bilaterale del progetto, che mira a creare un ambiente operativo più stabile, trasparente e favorevole per coloro che lavorano – o desiderano tornare a lavorare – nel mercato libico.