AGI - Tunisia e Italia stanno rafforzando la loro cooperazione nei settori delle risorse idriche e dell'agricoltura sostenibile, con particolare attenzione all'economia circolare. Ieri, il segretario di Stato per l'Acqua, Hamadi Habib, ha presieduto una sessione di lavoro con una delegazione italiana di alto livello. La delegazione comprendeva rappresentanti dell'Ambasciata d'Italia a Tunisi, dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAM Bari), oltre a funzionari delle principali autorità tunisine. L'incontro è stato incentrato sul lancio del progetto Tanit: un'iniziativa strategica per il riutilizzo delle acque reflue trattate, che fa parte del Piano Mattei del governo italiano a sostegno dell'Africa.
L'obiettivo è affrontare le conseguenze del cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare, migliorando al contempo la gestione sostenibile delle risorse idriche. Il progetto si articola in tre componenti principali: trattamento e riutilizzo delle acque reflue, miglioramento delle performance del settore agricolo in diverse regioni e sostegno alla formazione, alla ricerca e all'innovazione. "Questo progetto", ha sottolineato Habib, "è di grande importanza, viste le sfide idriche che la Tunisia deve affrontare. Rafforzerà la resilienza del settore agricolo e contribuirà a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, garantendo la sicurezza alimentare per le generazioni future".
Da parte loro, i rappresentanti italiani hanno ribadito l'impegno del governo Meloni a sostenere la Tunisia nel suo percorso di sviluppo sostenibile, esprimendo la loro piena disponibilità a rafforzare la cooperazione bilaterale per il periodo 2025-2027 e a garantire un coordinamento continuo per l'efficace attuazione delle diverse componenti del progetto.
Secondo quanto dichiarato dal ministero dell'Agricoltura tunisino, il progetto Tanit coinvolgerà gli impianti di trattamento delle acque reflue di Attar, Meliane, Sfax, Enfidha e Agareb, con l'obiettivo di deviare le acque reflue trattate dalla Grande Tunisi alle aziende agricole dell'Ufficio del Territorio dello Stato – situate a Bourguiba, Borj El Amri, El Kheir, Semenja, Enfidha e Chaal – distribuite nei governatorati della Grande Tunisi, Zaghouan, Sousse e Sfax. In totale, il piano prevede di irrigare oltre 11.500 ettari di terreni agricoli, un passo significativo verso un'agricoltura più sostenibile e circolare. Con il progetto Tanit la cooperazione italo-tunisina si conferma uno dei pilastri della strategia congiunta per la gestione integrata delle risorse naturali in una regione del bacino del Mediterraneo esposta a sfide ambientali e climatiche.