AGI - In occasione della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, istituita dopo il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, che costò la vita a 368 persone, UNICEF, UNHCR e OIM hanno pubblicato nuovi dati sulla rotta del Mediterraneo Centrale. Dal 2014, sottolineano le tre agenzie delle Nazioni Unite, oltre 32.700 persone hanno perso la vita in mare: "Una media di 42 ogni settimana, di cui una su cinque è un bambino", si legge in una dichiarazione congiunta di Salvatore Sortino (OIM), Chiara Cardoletti (UNHCR) e Nicola Dell'Arciprete (UNICEF).
Secondo l'OIM, da gennaio al 27 settembre 2025, 19.264 migranti sono stati intercettati e riportati in Libia, tra cui 16.640 uomini, 1.720 donne e 696 minori. Altri 208 non hanno dichiarato il proprio genere. Sulla stessa rotta, 460 persone sono morte e 423 sono risultate disperse. A titolo di confronto, nel 2024, l'OIM ha registrato 21.762 migranti riportati in Libia, con 665 morti e 1.034 dispersi, mentre nel 2023 i numeri erano rispettivamente di 962 e 1.536. Tra gli incidenti più gravi dell'anno, l'affondamento a metà settembre di un gommone con a bordo 74 persone, provenienti principalmente da Sudan e Sud Sudan: sono stati recuperati 19 corpi e 42 persone sono state dichiarate disperse.
Allo stesso tempo, i flussi verso l'Italia rimangono a un livello inferiore rispetto agli anni precedenti. Dall'inizio del 2025 al 3 ottobre, sono arrivati via mare 51.855 migranti, in leggero aumento dell'1% rispetto ai 51.341 registrati nello stesso periodo del 2024, ma in netto calo rispetto ai 157.651 arrivi registrati nel 2023 (-57,7%). La Sicilia rappresenta la maggior parte degli sbarchi (43.136), seguita da Calabria (2.064), Sardegna (1.395), Toscana (1.073) e Campania (972).
La Libia rimane di gran lunga il principale Paese di partenza. Secondo i dati raccolti dall'Agenzia Nova", al 3 ottobre 2025, dalle sue coste erano salpate 45.655 persone, pari a quasi l'88% del totale. Ciò rappresenta un aumento del 46,2% rispetto alle 31.206 partenze registrate nel 2024 e del 24,4% rispetto alle 36.690 registrate al 30 settembre 2023. Secondo l'ultimo rapporto trimestrale dell'OIM, la Libia ospita attualmente 705.717 migranti internazionali, per lo più giovani uomini provenienti dai paesi limitrofi. L'organizzazione descrive il paese come "un polo centrale per la migrazione regionale, che funge sia da destinazione temporanea che da corridoio di transito strategico verso l'Europa".
Tuttavia, le partenze dalla Tunisia sono in netto calo (3.901 rispetto alle 16.457 del 2024, con un calo del 76,3%). Anche i flussi dalla Turchia sono in calo (1.216 rispetto a 2.662, con un calo del 54,3%), mentre quelli dall'Algeria rimangono stabili (1.083 rispetto a 1.016).
Per quanto riguarda le nazionalità dichiarate all'arrivo, il Bangladesh è in testa con 15.476 migranti, seguito da Egitto (7.090), Eritrea (6.558), Pakistan (3.540) e Sudan (2.820). Seguono Somalia (2.127), Etiopia (1.991), Tunisia (1.465), Iran (1.383), Siria (1.216), Guinea (1.195) e Algeria (1.065).