AGI - La Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD), un mega progetto idroelettrico realizzato dall'azienda italiana Webuild (ex Salini-Impregilo) sul Nilo Azzurro, è stata inaugurata ufficialmente alla presenza di numerosi leader regionali. Alla cerimonia, presieduta dal Primo Ministro etiope Abiya Ahmed, hanno partecipato diversi leader africani, tra cui il Presidente di Gibuti, Ismail Omar Guelleh; il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir; il Presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud; il Presidente del Kenya, William Ruto; il Primo Ministro delle Barbados, Amor Mottley; e il Primo Ministro dell'Eswatini, Russell Mmiso Dlamini. Erano presenti anche Mahmoud Ali Youssouf, Presidente della Commissione dell'Unione Africana; Claver Gatete, Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite e Segretario Esecutivo della Commissione Economica per l'Africa delle Nazioni Unite (ECA), nonché alti funzionari del governo etiope. All'inaugurazione, il primo ministro etiope Ahmed ha ribadito che l'intenzione del suo Paese è ben lontana dal danneggiare i suoi vicini e ha affermato che il GERD mira a migliorare l'economia e la qualità della vita delle popolazioni del Corno d'Africa.
Nel suo discorso, Ahmed ha sottolineato che il progetto porrà fine all'era della "mendicità" del Paese, paragonando l'inaugurazione della diga alla vittoria di Adua sulle truppe coloniali italiane e annunciando una nuova era di prosperità per l'Etiopia. "Abbiamo ascoltato la storia. Abbiamo visto la storia. Abbiamo imparato la storia. Ma oggi siamo stati in grado di diventare la generazione scelta da Dio per scrivere la storia e parlarne", ha detto Ahmed, definendo il completamento della diga un'ispirazione per tutti i popoli africani e descrivendo la GERD come "il più grande megaprogetto nella storia dei neri".
Ricordando che il progetto è stato interamente finanziato da fonti nazionali, crowdsourcing, raccolta fondi interna, vendita di obbligazioni e contributi salariali dei dipendenti, il Primo Ministro etiope ha affermato che l'Etiopia è grata al suo defunto imperatore Hailé Selassié, che ebbe l'idea di costruire una diga nello stesso punto del Nilo, e ha elogiato il defunto Primo Ministro Meles Zenawi per aver continuato il progetto nonostante le pressioni delle potenze internazionali. Ahmed ha anche elogiato il suo predecessore, Hailémariam Dessalegn, per aver continuato il progetto da dove Meles aveva interrotto.
Alla cerimonia era presente anche Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. Nel suo discorso, ha sottolineato che il GERD triplicherà l'approvvigionamento energetico del Paese, con una capacità di generazione equivalente a quella di tre centrali nucleari. "Si prevede che questo aumento di potenza fornirà elettricità a circa 35 milioni di persone e l'Etiopia potrà vendere il suo surplus energetico ai Paesi vicini, rafforzando le relazioni regionali e promuovendo la pace", ha spiegato Salini, definendo il progetto "un sogno che si avvera per me e per la nazione".
"Nessuno voleva che questo Paese realizzasse questo progetto, nessuno voleva finanziarlo. Ci sono troppe questioni politiche, troppi problemi e nessuna soluzione semplice", ha continuato Salini, sottolineando che questo progetto è una testimonianza del contributo del popolo etiope, che ha contribuito a finanziarlo acquistando obbligazioni. Salini ha anche reso omaggio agli operai, agli ingegneri e ai tecnici che hanno reso possibile il progetto, sottolineando che oltre 25.000 giovani etiopi sono stati formati sul campo, acquisendo competenze preziose che saranno essenziali per il futuro del Paese. Con una capacità installata di oltre 5.000 MW e una produzione annua prevista di 15.700 GWh, il GERD è in grado di produrre l'equivalente di tre centrali nucleari di medie dimensioni. Il bacino idrico lungo 172 chilometri può contenere fino a 74 miliardi di metri cubi d'acqua, rendendo il GERD il più grande progetto idroelettrico in Africa.