AGI - Servizi dedicati all'epilessia nei reparti maternità e infanzia, inclusa l'assistenza ai bambini con paralisi cerebrale, oltre a farmaci gratuiti, formazione del personale e campagne anti-stigma: questa è la rete che la ONG italiana Comunità Solidali nel Mondo e altre associazioni tanzaniane e internazionali stanno cercando di costruire in Tanzania per affrontare lo stigma dell'epilessia. Con il supporto dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e in collaborazione con l'associazione CEFA e altri cinque partner tanzaniani – dall'Ospedale Regionale San Francesco di Ifakara alla Caritas dell'Arcidiocesi di Mbeya – queste raccomandazioni sono state presentate al Ministero della Salute tanzaniano a Dar es Salaam, dove si è tenuta la cerimonia di presentazione dei risultati di "Shine", un progetto realizzato dagli stakeholder firmatari dell'appello. "Negli ultimi due anni abbiamo condotto oltre 1.600 screening di bambini disabili e malnutriti", ha dichiarato la fisioterapista Valentina De Cao, illustrando i primi risultati del progetto.
"Abbiamo più di 800 pazienti epilettici le cui cartelle sono aperte nella nostra clinica", ha spiegato De Cao, ricordando che si stima che circa 750.000 persone in Tanzania soffrano di questa patologia e necessitino di cure". Come riportato dalla sede regionale AICS, con sede a Nairobi, in Kenya, "Shine" ha permesso il trattamento di 800 pazienti in due nuove cliniche specializzate, la formazione di 260 membri dello staff in dieci regioni e la pubblicazione del primo manuale sull'epilessia mai distribuito in Tanzania. Si stanno valutando nuove iniziative, con il contributo di esperti italiani e locali: "Vogliamo garantire la continuità delle nostre attività attraverso una formazione di alto livello", sottolinea Michelangelo Chiurchiù, presidente di Comunità Solidali nel Mondo e membro della Federazione delle Organizzazioni Internazionali di Volontariato di Ispirazione Cristiana (FOCSIV). "Per la diagnosi e il trattamento dell'epilessia, abbiamo proposto al Ministero della Salute tanzaniano un corso di formazione online, condotto da docenti tanzaniani e italiani e destinato ai medici tanzaniani", ha aggiunto la fonte.
Per il futuro sono previsti corsi di specializzazione post-laurea. Nell'immediato, le associazioni sono impegnate a combattere lo stigma. "L'obiettivo della nostra campagna era aiutare il pubblico a capire cos'è l'epilessia e le sue cause", sottolinea Mussa Sango, direttore di Ruka Creatives, un'agenzia di comunicazione che crea contenuti per radio e social media. "Vogliamo dimostrare che questa malattia non è una maledizione né una malattia contagiosa e, soprattutto, che è curabile". Secondo Sango, testimonianze e messaggi sono stati diffusi sui media, informando così molte comunità. "I dati iniziali confermano che un numero maggiore di persone con epilessia è stato curato nei centri sanitari", aggiunge il direttore di Ruka Creatives, un dato che conferma "che siamo riusciti a far sentire la nostra voce". Tuttavia, molto resta ancora da fare, e la parola chiave è educazione, sottolineano i soggetti coinvolti nel progetto.