I dati citati da Minniti su rimpatri e ricollocamenti sono corretti?

Secondo l'ex ministro dell'Interno, i primi sono cresciuti del 15% dall'anno scorso, i secondi sono quadruplicati

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Aggiornamento del 28 agosto 2018, ore 14,20: In seguito alla pubblicazione dell'articolo, abbiamo parlato direttamente con l'ex ministro degli Interni, onorevole Marco Minniti, il quale ci ha comunicato la provenienza dei dati da lui citati. Sono dati ufficiali del Ministero dell'Interno, da lui comunicati durante un intervento alla Camera nel novembre 2017:  "6.777 rimpatriati o riammessi nei Paesi di provenienza, con un incremento dei rimpatri del 15,4 per cento, rispetto alla stessa data dell'anno passato". Inoltre, il dato del Ministero dell'Interno al 31 dicembre 2017 riporta un incremento del 19,6 per cento.

L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, intervistato da Repubblica il 26 agosto, ha sostenuto che i dati sull’immigrazione siano positivi, nonostante il clima di emergenza creato dall’attuale governo.

In particolare, ha dichiarato: “Dall’anno scorso i rimpatri sono cresciuti del 15 per cento. Le ricollocazioni tra i Paesi europei sono state 11 mila, ossia sono quadruplicate”.

È un’affermazione imprecisa.

Di che periodo stiamo parlando?

Anche se dalla frase riportata sembra diversamente, i dati che cita Minniti si riferiscono quasi di sicuro al 2017 (in confronto con il 2016) e non al 2018 (in confronto al 2017).

Infatti le ricollocazioni tra i Paesi europei, con il meccanismo temporaneo di redistribuzione obbligatoria dei migranti stabilito dall’Unione europea (ora di fatto concluso), sono state fatte quasi integralmente tra il 2015 e il 2017.

Già a gennaio 2018 il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, aveva dichiarato come il 95% degli aventi diritto fosse stato ricollocato. Una percentuale rimasta sostanzialmente invariata nei mesi successivi.

Anche il dato sui rimpatri si riferisce con ogni probabilità al 2017 (rispetto al 2016) e non al 2018 (rispetto al 2017). Al momento, infatti, non sembra siano disponibili i dati sul numero di rimpatri avvenuti nei primi mesi dell’anno in corso – abbiamo chiesto al ministero dell’Interno precisazioni in proposito, ma siamo ancora in attesa di risposta. In secondo luogo, già due mesi fa Minniti aveva parlato di un aumento del 15% dei rimpatri, ma riferendosi esplicitamente al 2017 rispetto all’anno precedente.

I dati sono corretti?

I rimpatri

Ma vediamo i numeri. L’aumento c’è stato, ma con numeri inferiori a quelli segnalati dall’ex ministro. Come avevamo verificato in passato consultando i dati forniti dalla Polizia di Stato, i rimpatri sono passati dai 20.392 del 2016 ai 21.555 del 2017: un aumento del 5,7%.

Se poi escludiamo dal calcolo i rimpatri eseguiti autonomamente dall’interessato, il totale dei rimpatri del 2016 è di 19.047 e quello del 2017 di 20.293: un aumento del 6,5%.

Dunque, se pure è vero che i rimpatri siano in aumento, la percentuale del 15% citata da Minniti è scorretta.

Anche se ipotizziamo che parlando di “rimpatri” l’ex titolare del Viminale abbia voluto riferirsi alle “espulsioni” il dato del 15% resta inesatto. Nel 2016 sono infatti stati espulsi 6.200 migranti e nel 2017 6.849, con un aumento dunque del 10,5%.

I ricollocamenti

I ricollocamenti di migranti dall’Italia verso altri Stati Ue nell’ambito del programma temporaneo dell’Unione europea al 31 dicembre 2016 ammontavano a 2.654 unità, di cui appena 191 risalenti al 2015. Dunque nel 2016 i ricollocamenti sono stati 2.463.

Al 31 dicembre 2017 i ricollocamenti dall’Italia erano arrivati a un totale di 11.444. Per sottrazione possiamo quindi dire che nel 2017 sono stati effettuati 8.790 ricollocamenti.

Dunque il dato di “11 mila” citato da Minniti è impreciso, se riferito al solo 2017.

Anche la proporzione risulta quindi leggermente imprecisa: il numero di ricollocamenti del 2017, rispetto al 2016, è più che triplicato, ma non arriva al quadruplo.

Conclusione

Minniti parla di dati del 2017 in rapporto a quelli del 2016, ma da come si legge la frase nell’intervista sembra invece che stia parlando di dati del 2018 rispetto a quelli dell’anno precedente.

Al di là di questo, è vero che i rimpatri siano aumentati nel 2017 ma non del 15%. Al massimo, non considerando quelli eseguiti volontariamente dall’interessato, sono aumentati del 6,5%.

Imprecisi poi anche i numeri sui ricollocamenti: sono stati poco meno di 9 mila nel 2017, non 11 mila. Dunque rispetto ai circa 2.500 del 2016 non sono proprio quadruplicati, anche se è vero che siano più che triplicati.

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