Per Donald Trump i "fake news media" sono tutti contro di lui, a partire da Facebook. Per i suoi avversari progressisti, è l'esatto contrario: il social network più famoso al mondo ha concesso fin troppo spazio ai suoi sostenitori, compresi i meno presentabili. Invece, per fortuna, Facebook è un universo la cui frequentazione risulta a volte indigesta proprio perché ci mette in contatto diretto con qualsiasi opinione, comprese le più indigeste o distanti dalle nostre. Poi si è liberi di silenziare tutti quelli che non sono d'accordo con noi ma costruirsi una bolla è una scelta. Concetti che dovrebbero apparire scontati a ogni frequentatore della rete sociale. Zuckerberg è stato però costretto a ribadirli dopo essere stato tirato in ballo da un nuovo, furente tweet presidenziale.
Facebook was always anti-Trump.The Networks were always anti-Trump hence,Fake News, @nytimes(apologized) & @WaPo were anti-Trump. Collusion?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 27 settembre 2017
Il cinguettio arriva una settimana dopo la decisione di Facebook di consegnare al Congresso statunitense oltre 3 mila inserzioni pubblicitarie che farebbero capo a utenti russi e che, pur non avendo alcun contenuto politico specifico, sono accusate di aver avuto il "probabile" scopo di influenzare le elezioni statunitensi. Al di là di questa vicenda specifica, Zuckerberg non poteva però che replicare di aver solo favorito la libertà di espressione e di voto.
"Trump dice che Facebook è contro di lui, i progressisti invece ci accusano di averlo aiutato", ha osservato il fondatore di Facebook in un post, "entrambi sono infastiditi dalle idee e dai contenuti che non gradiscono. Dai fatti si evince che lo straordinario ruolo svolto da Facebook nelle elezioni del 2016 non è quello ritenuto dalla maggior parte delle persone".
Le prime elezioni dell'era di Facebook
Per Zuckerberg "mai prima d'ora così tante persone hanno potuto esprimere la loro opinione, con miliardi di interazioni: tutti gli argomenti sono stati discussi, non solo quelli coperti dai media". "Queste", ha aggiunto, "sono state le prime elezioni in cui Facebook è stato scelto da ogni candidato come un mezzo di comunicazione fondamentale". Inoltre "sono stati spesi centinaia di milioni in pubblicità per diffondere il loro messaggio a un pubblico ancora più ampio".
"Dopo le elezioni, ho definito folle l'idea che Facebook potesse aver alterato l'esito del voto", ha ricordato Zuckerberg, "bollare questa idea come folle è troppo poco e me ne scuso. I dati che abbiamo ci dicono che il ruolo che abbiamo svolto, ossia dare voce alle persone e permettere ai candidati di comunicare con i milioni di elettori, è molto piu' importante". Zuckerberg ha assicurato che Facebook continuerà "a lavorare per assicurare elezioni libere e giuste in tutto il mondo e per assicurarci che la nostra comunità sia una piattaforma per tutte le idee e una forza per il bene della democrazia".
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