AGI - Le azioni della Russia in Ucraina forniscono prove sufficienti per concludere che Mosca stia incitando al genocidio e commettendo atrocità con l'obiettivo di distruggere il popolo ucraino. Lo riferisce il primo rapporto indipendente sulle accuse di genocidio a carico della Russia, anticipato in esclusiva dalla Cnn.
Il rapporto legale, firmato da oltre 30 studiosi di diritto ed esperti di genocidi, accusa lo stato russo di aver violato diversi articoli della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio. Gli esperti avvertono che esiste un rischio grave e imminente di genocidio in Ucraina, sostenendo le accuse con un lungo elenco di prove che includono esempi di uccisioni di massa di civili, deportazioni forzate e retorica anti-ucraina disumanizzante usata da alti funzionari russi.
Il rapporto è stato redatto dal New Lines Institute for Strategy and Policy, un think tank con sede negli Stati Uniti, e dal Raoul Wallenberg Center for Human Rights che ha sede in Canada, e sara' pubblicato venerdi'. Gli autori ne invieranno copie a parlamenti, governi e organizzazioni internazionali in tutto il mondo.
"Abbiamo riunito i massimi esperti legali di tutto il mondo, che hanno poi esaminato tutte le prove e sono giunti alla conclusione che la Federazione Russa in Ucraina e' responsabile di violazioni della Convenzione sul genocidio", ha detto alla Cnn Azeem Ibrahim del New Lines Institute. Ibrahim ha visitato l'Ucraina a marzo per raccogliere prove per il rapporto. "È stato un esame molto approfondito e dettagliato di ampie prove", ha detto, "quello che abbiamo visto finora è che questa guerra è di natura genocida, in termini di linguaggio usato e modo in cui viene eseguita. E' molto, molto chiaro".
Ai sensi della Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite, i suoi firmatari hanno l'obbligo legale di prevenire il genocidio e il rapporto esorta la comunità internazionale ad agire. "Non abbiamo proprio tempo, crediamo che ci sia un rischio molto serio di genocidio", ha detto Ibrahim, "ogni Paese firmatario della Convenzione sul genocidio, e sono 151 paesi inclusa la Federazione Russa, ogni Paese deve fare tutto il possibile per porre fine a questo, altrimenti violeranno anche la convenzione".
Il rapporto, in un passaggio, fa un confronto diretto con il massacro di Srebrenica del 1995, esortando il mondo ad agire prima che sia troppo tardi: "I dettagli dell'omicidio di massa di oltre 7.000 ragazzi e uomini musulmani bosniaci a Srebrenica è emerso davanti alla comunita' internazionale solo quando era troppo tardi per prevenire un genocidio che si è verificato nel giro di pochi giorni.
Nel 2022, abbiamo le capacità per tracciare accuratamente atrocita' simili mentre si svolgono e rispondere di conseguenza". Il rapporto accusa gli alti funzionari russi di incitare al genocidio negando ripetutamente l'esistenza di un'identità ucraina. Il presidente Usa, Joe Biden, lo scorso aprile aveva affermato di considerare le azioni della Russia in Ucraina un "genocidio". Il Cremlino aveva respinto con forza l'accusa.