In Israele è stata realizzata la prima bistecca artificiale in laboratorio
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In Israele è stata realizzata la prima bistecca artificiale in laboratorio

In Israele è stata realizzata la prima bistecca artificiale in laboratorio

 Mucca
 (Afp) -  Mucca

La prima bistecca realizzata da cellule in laboratorio senza dover uccidere neanche una mucca è stata realizzata in Israele. Al momento questa carne è solo un prototipo, una piccola striscia costa 50 dollari e il gusto deve essere perfezionato, secondo i suoi creatori. Tuttavia si tratta della prima carne realizzata senza uccidere animali con una consistenza simile a quella convenzionale.

La bistecca rappresenta un significativo passo avanti per una nascente industria che mira a fornire alle persone carne vera senza l’enorme impatto ambientale e problemi di benessere della produzione intensiva di bestiame. Altre aziende producono cellule di manzo, pollo, anatra e maiale in laboratorio, ma non per oggetti strutturati come hamburger o bistecche.

Nessun prodotto a base di carne in laboratorio è ancora in vendita al pubblico, anche se un’azienda americana, Just, ha detto che le sue crocchette di pollo saranno presto presenti in alcuni ristoranti. La bistecca fatta in laboratorio non dovrebbe essere messa in commercio prima di tre o quattro anni secondo quanto reso noto da Didier Toubia, cofondatore e amministratore delegato di Aleph Farms.

La bistecca è stata prodotta utilizzando una miscela di tipi di cellule coltivate in un’apposita struttura, e Toubia ha detto che adesso devono essere superati alcuni problemi, tra cui il sapore, per poter lanciare la bistecca sul mercato. “Siamo vicini e il sapore è buono, ma abbiamo ancora un po’ da lavorare per assicurarci che sia più simile possibile a quello della carne convenzionale” ha dichiarato al Guardian. “Quando la si cucina, l’odore è lo stesso della carne”, ha aggiunto.

Il costo di 50 dollari non è stato ritenuto una follia per un prototipo. Il primo hamburger di carne realizzato in laboratorio, nel 2013, aveva un costo di 250mila euro, e il cambio dei mezzi di produzione ha portato a un serio abbassamento del costo anche per un prototipo.

Un’altra sfida è aumentare lo spessore della bistecca, attualmente di appena 5 millimetri. La società sta lavorando con il professor Shulamit Levenberg, esperto di ingegneria dei tessuti presso il Technion, l’Istituto israeliano di tecnologia. Attualmente, il tessuto per realizzare queste bistecche è il siero del bovino fetale, derivato dal sangue dei feti di mucca, ma ha bisogno di essere ottimizzato: sono infatti necessarie alcune cellule per iniziare la coltura cellulare e queste vengono estratte da un animale vivente.

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