La parità di genere un requisito necessario per coniugare profitto e sostenibilità
AGI -La parità di genere resta ancora una delle principali sfide per le imprese: “valorizzare il talento e il contributo delle donne è un requisito necessario di una gestione aziendale che coniuga profitti e sostenibilità”. Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, ha aperto i lavori della 2* edizione del Gender Equality Management organizzato da Lefebvre Giuffrè, che si è tenuta ieri, rivendicando gli obiettivi del suo impegno quarantennale al fianco delle donne e i risultati raggiunti con la legge sulle quote di genere (meglio conosciuta come legge sulle quote rosa) che porta il suo nome. La legge sulle quote rosa nei CDA delle società quotate, approvata nel 2011 ed entrata in vigore nel 2012, ha dato una “forte accelerazione alla leadership femminile nelle aziende e ha svecchiato i board portando persone più istruite. La legge sulle quote ha aperto un’autostrada alla leadership nel nostro Paese ed è stata in grado di risvegliare il dibattito sul contributo femminile e introdurre meccanismo correttivo in tutti gli ambiti dalla politica alle professioni”. Le quote sono state e sono uno “strumento fondamentale per affrontare un cambiamento necessario. Un modello di successo che è stato recepito dall’Europa dopo 10 anni di accese discussioni”, ha continuato Golfo.
Florinda Scicolone, ideatrice e Direttrice Scientifica dell’Executive Programme, ha spiegato gli obiettivi: “il master mira a formare una classe dirigente di esperti che sappiano traghettare le aziende verso una nuova visione della parità di genere, considerata non più come diritto da concedere alle donne ma come asset del business”. Raggiungere la parità e una rappresentanza equa richiede un cambiamento sistemico, che parta dalla governance e arrivi fino alla cultura organizzativa. Le azioni chiave includono processi, flussi, obiettivi misurabili, Policy e pratiche eque. Soprattutto serve una nuova cultura del rispetto: fatta di ascolto, linguaggio inclusivo, formazione continua e responsabilità condivisa".
Il Presidente emerito di AIGI, Giuseppe Catalano, ha ricordato come nel suo mandato alla guida dell’associazione dei giuristi di imprese abbia avviato un cantiere gender gap, coordinato da Scicolone, che ha portato a un codice di autodisciplina sulla parità di genere. Un unicum nel panorama italiano. La prima giornata del master è stata dedicata alle testimonianze di manager di importanti aziende e istituzioni. Catalano, nel suo ruolo di segretario del CDA i Assicurazioni Generali, ha parlato degli obiettivi della compagnia sulla gender equality.
Claudia Cattani, presidente di BNL e Findomestic, ha raccontato il suo percorso in cui tante volte è stata la “prima donna” a ricoprire un certo ruolo, quando ancora non c’erano le quote di genere. “Essere apripista richiede un grande sforzo”, ha sottolineato Cattani spiegando che si tratta di “convincere gli altri che sono diffidenti a fidarsi di te. Non tutte le donne sono pronte, in BNL facciamo scouting per vedere persone che non sono state valorizzate e spesso sono le donne che hanno rinunciato a ruoli di maggiore responsabilità”. Le donne, è l’invito della presidente di BNL, devono fare uno sforzo “di autoconsapevolezza maggiore e nelle aziende bisogna creare un ambiente che non ci faccia sentire diverse”.
La parità è un tema culturale, ha detto Carola Salvato, Sr Advisor e Board Member e Presidente di Global Women in PR Italia, sottolineando il ruolo decisivo che possono giocare le imprese per accelerare il cambiamento. “Le aziende hanno sempre più una funziona politica, influenzano le scelte. Possono fare cultura entrando nei comportamenti delle persone e così radicarsi nella cultura organizzativa. In un mondo in profonda trasformazione, la rappresentanza di genere non sono più opzioni, ma condizioni essenziali”. Sulla responsabilità della comunicazione ha poi aggiunto: “La comunicazione è uno dei motori più potenti del cambiamento sociale. Ha il compito di anticipare visioni, allenare l’immaginazione, disinnescare convenzioni e pregiudizi" ha concluso Salvato.
Giordano Fatali, Presidente di CEOforLife, ha legato il tema della parità di genere all’attualità.
“In un mondo in fiamme parlare di parità di genere significa parlare di pace”, significa “essere dalla parte giusta della storia, essere dalla parte della vita”.
Elena Bottinelli, amministratore unico di Villa Erbosa (Gruppo San Donato) ha parlato del suo percorso spiegando che la sua carta vincente è stata la capacità di “cogliere le opportunità, accettare le sfide e costruire”. La sfida che oggi anche la sanità ha davanti è quella dell’intelligenza artificiale. Bottinelli è impegnata perché nel suo gruppo ci sia una formazione specifica sull’Ai: bisogna supportare le donne a cambiare e cogliere le opportunità che digitale ci può offrire”.
Elisa Zambito, responsabile di Education Ecosystem and Global Value Programs di Intesa Sanpaolo, ha spiegato che “noi siamo una banca sistemica, supportiamo il paese in tanti progetti. Crediamo molto nell’education, nella parità di genere, nell’inclusione”. Sul suo percorso, Zambito ha sottolineato che “ho sempre creduto nelle cose che ho fatto, mio padre mi chiamava soldato. Non ho mai avvertito il problema del gender gap. Credo moltissimo nelle relazioni in cui ho sempre investito molto e sono certa che la costituzione di un buon ecosistema aiuta a non sentirsi soli”. L’invito poi alle donne che arrivano ai vertici: “come ripete sempre Lella Golfo, non dimenticare le altre donne talentuose che possono avere bisogno di noi, che possono avere bisogno di incoraggiamento e di reali opportunità”, ha concluso Zambito.