Bene l’apertura del governo, ma prima di cambiare giudizio sulla manovra servono atti concreti, a cominciare da una nuova versione del Documento programmatico di bilancio che contenga le eventuali nuove indicazioni sul deficit. Questa, si apprende a Bruxelles mentre lo spread cala sotto i 300, la posizione della Commissione europea mentre a Roma si ragiona se limare al ribasso il livello del deficit/Pil previsto al 2,4%.
“Aspettiamo i fatti”
"Preferisco posizionare la Commissione sulla base dei fatti e non delle dichiarazioni", ha detto in mattinata il portavoce dell'esecutivo comunitario, Margaritis Schinas ricordando che "i contatti sono in corso a tutti i livelli" e che "i documenti e le opinioni" sulla manovra adottati dalla Commissione sono in discussione al Consiglio, dove sono rappresentati tutti i governi.
Secondo quanto si è appreso, gli sherpa dei governi dell'Unione europea discuteranno formalmente giovedì della decisione della Commissione di compiere i primi passi verso una procedura per deficit eccessivo contro l'Italia. Il rapporto sul debito approvato mercoledì scorso dalla Commissione infatti, è inserito all'ordine del giorno della riunione del 29 novembre del Comitato Economico e Finanziario del Consiglio Ue.
Appuntamento fra tre giorni
L'organismo tecnico composto dai rappresentanti dei governi che prepara le riunioni dell'Ecofin, è considerata la prima occasione a disposizione dell'Italia per cambiare rotta. L'Italia sarà rappresentata dal direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera.
“Se l'Italia vuole dire qualcosa su modifiche sostanziali può farlo al Comitato Economico Finanziario”, spiega una fonte Ue.
Il Comitato Economico e Finanziario dovrebbe adottare un rapporto (ex articolo 126.4 del trattato) che consentirà poi alla Commissione di avviare formalmente la procedura. La riunione avverrà in teleconferenza in vista degli incontri Eurogruppo e Ecofin del 3 e 4 dicembre, quando saranno i ministri delle Finanze di Eurozona e Ue a esprimersi: il vertice dei ministri economici dovrebbe ribadire l'ampio sostegno alla Commissione sulla manovra di bilancio dell'Italia.
Per rivedere il suo giudizio sul deficit eccessivo per violazione della regola sul debito dunque, la Commissione chiede modifiche sostanziali e un nuovo documento programmatico di bilancio. Solo in quel caso, l’esecutivo Ue pubblicherebbe un nuovo rapporto sul debito.
Draghi non cita l’Italia, ma si rivolge a Roma
Proprio sulla riduzione del debito è intervenuto di nuovo il presidente della Bce, Mario Draghi, che dinanzi al Parlamento europeo ha detto che un accordo tra Ue e governo “è possibile”, ma ha ribadito: "quello che ha sempre detto la Bce e cioè che i paesi con un debito elevato devono ridurlo, perché riducendo il debito si rafforzano".
Senza citare esplicitamente l’Italia ma con un chiaro riferimento a Roma, poco prima Draghi aveva avvertito: "politiche insostenibili alla fine costringono a aggiustamenti economici socialmente dolorosi e finanziariamente costosi, che possono minare la coesione nell'Unione economica e monetaria" e "possono esporre l’area dell’euro a dei rischi”.