AGI - "Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese". Lo scrive sui social il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Il blitz della digos è legato all'inchiesta sugli episodi di assalti a Ogr, a Leonardo e alla sede del quotidiano La Stampa, durante manifestazioni pro Palestina.
All'alba sono scattate perquisizioni nel centro sociale torinese occupato dalla fine degli anni '90. Perquisite anche le abitazioni di alcuni attivisti legati ai collettivi.
I collettivi si mobilitano
Intanto, in corso Regina Margherita, dove ha sede il centro sociale si sono radunati alcuni attivisti, tenuti a distanza dagli agenti.
“È in atto lo sgombero dell’Aska, hanno chiuso l'acqua e stanno murando all’interno. Accorrete al presidio solidale”. È quanto si legge in una nota diffusa dai militanti dell’Askatasuna, diffusa dopo il blitz della polizia.
Da quanto si apprende, durante le perquisizioni ai piani superiori gli agenti hanno trovato sei persone che avrebbero dormito all’interno della struttura.
Le manifestazioni Pro-pal e l'assalto alla sede de "La Stampa"
L’operazione scattata all’alba fa seguito a tre episodi che negli ultimi mesi hanno coinvolto gli attivisti del centro sociale. Gli assalti alla sede di Leonardo e alle Ogr, avvenuti lo scorso ottobre durante una manifestazione pro Pal, e l’assalto di due settimane fa nella sede de La Stampa, in occasione dello sciopero generale.
In particolare, gli attivisti avevano danneggiato le auto dei dipendenti Leonardo parcheggiate all’esterno della sede, mentre alle Ogr erano stati forzati gli ingressi e devastati gli arredi. Nella sede del quotidiano, i manifestanti avevano imbrattato i muri della redazione e gli ingressi.
Il sindaco di Torino, stop alla collaborazione con il Comune
“L’Autorità di Pubblica Sicurezza sta svolgendo questa mattina attività presso l’immobile di corso Regina Margherita 47. In questo contesto la Prefettura di Torino ha comunicato alla Città l’accertamento della violazione delle prescrizioni relative all’interdizione all’accesso ai locali di corso Regina Margherita 47". A spiegarlo, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, a proposito dell'edificio in cui ha sede il centro sociale Askatasuna.
L'edificio, che è agibile solo al piano terra, è oggetto di un progetto sui beni comuni. "Tale situazione - spiega Lo Russo - configura un mancato rispetto delle condizioni del patto di collaborazione che pertanto è cessato, come comunicato ai proponenti”.
Sindacato Autonomo Polizia (Sap), doveroso ripristino della legalità
"Finalmente sono in corso perquisizioni e si stanno sgomberando i locali occupati abusivamente a Torino da Askatasuna. In uno stato civile e democratico il ripristino della legalità è doveroso": lo ha affermato il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia (Sap), Stefano Paoloni.
"Gli appartenenti ad Askatasuna - ha aggiunto Paoloni - sono stati protagonisti più volte delle manifestazioni in cui sono scoppiati gravi episodi di violenza. Si tratta di veri e propri professionisti del disordine, i quali, indipendentemente dalla motivazione della manifestazione, hanno quale unico scopo quello di provocare tensioni. Per troppo tempo è stata tollerata la situazione di illegalità e finalmente oggi è stato deciso l'intervento".
"È stato un lavoro capillare di verifiche e accertamenti, da parte dei colleghi di Torino, per dimostrare in modo oggettivo lo stato di illegalità presente nel centro sociale. La professionalità degli operatori ha superato il pregiudizio ideologico", ha concluso il segretario generale del Sap.
Tensione fra la Polizia e i militanti di Askatasuna a Torino
I dimostranti hanno lanciato oggetti contro le forze dell'ordine che presidiano l'ingresso del centro sociale e hanno risposto con gli idranti. "Questa è una vendetta non solo nei nostri confronti ma di tutta la città" affermano gli attivisti di Askatasuna, pronti a partire in corteo dopo lo sgombero di stamattina. "Quando sono entrati hanno spaccato i sanitari, ora stanno murando porte e finestre", aggiungono. "Non ci arrenderemo, - sostengono - saremo qui tutti i giorni, più ci schiacciano e più diventiamo forti. Non abbiamo paura, quello che inizia oggi per noi è un nuovo futuro". I manifestanti hanno annunciato per sabato un corteo di protesta, mentre ora sfileranno per le vie del quartiere Vanchiglia.