AGI - La procura di Paola ha aperto un'inchiesta sui casi di intossicazione da botulino avvenuta a Diamante e, in particolari, sui decessi di due persone che hanno mangiato un panino con broccoli e salsiccia da un venditore ambulante sul lungomare di Diamante (Cosenza). Sono tre le persone indagate:l'ambulante che ha venduto i panini e due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti
È giunta poi la notizia della morte di una donna di 45 anni di Praia a Mare i cui funerali sono stati celebrati il 7 agosto. I familiari della vittima si sono presentati in procura per segnalare che la donna aveva mangiato un panino da quel venditore ambulante. Un caso analogo a quello di un 52enne napoletano, Luigi Di Sarno, fermatosi a Lagonegro (dove poi è deceduto) mentre stava rientrando con la sua famiglia a Napoli. Anche l'uomo aveva mangiato un panino comprato dal venditore ambulante tanto da sentirsi male poco dopo e rivolgersi a una struttura sanitaria privata della costa tirrenica.
Il procuratore capo Domenico Fiordalisi sta seguendo personalmente tutta la vicenda lavorando incessantemente assieme alla collega Maria Porcelli. Gli accertamenti dei magistrati si stanno concentrando sui metodi di somministrazione dei prodotti da parte del venditore ambulante (già interrogato in presenza del suo avvocato) e non sui prodotti.
Un decesso anche nel Cagliaritano
È morta in ospedale a Cagliari una donna di 38 anni, Roberta Pitzalis, ricoverata da fine luglio, in gravi condizioni, per intossicazione da botulino. La donna, assieme ad altre persone, aveva fatto ricorso alle cure dei sanitari dopo aver consumato alcuni prodotti alimentari in un chiosco di un centro della provincia cagliaritana nel corso di una manifestazione. Il sindaco del Comune di Monserrato, paese di residenza della donna, in una nota ha espresso "profonda tristezza per la scomparsa" e, in segno di lutto, ha deciso di annullare i festeggiamenti civili in occasione della festa di San Lorenzo.
La donna avrebbe mangiato del guacamole alla Fiesta latina, manifestazione che si è svolta nel comune del cagliaritano alla fine di luglio scorso. Era stata ricoverata in rianimazione all'ospedale Brotzu di Cagliari, ma nelle scorse ore era stata trasferita all'ospedale oncologico Businco. Le sue condizioni erano state considerate gravi ma stabili, ma sarebbero sopraggiunte poi delle complicazioni improvvise, che hanno portato alla sua morte.
Pitzalis era stata la prima a essere portata in ospedale, tra altri risultati intossicati, tra cui un ragazzino di 11 anni, ancora ricoverato nel Policlinico Gemelli di Roma. Gli eventi religiosi e civili per la Festa di San Lorenzo, saranno sospesi e rimandati a data da destinarsi e che si svolgerà solo la Processione in toni minori.
Sale in numero dei ricoveri, "situazione sotto controllo"
Sono in totale dodici le persone ricoverate all'ospedale di Cosenza. L' Azienda ospedaliera di Cosenza, oggi pomeriggio, ha fatto il punto della situazione incontrando i giornalisti. Il direttore generale Vitaliano De Salazar, assieme al direttore sanitario Pino Pasqua e al primario di rianimazione Andrea Bruni, ha fornito informazioni più dettagliate sulla situazione dei ricoverati e sui protocolli applicati. De Salazar ha evidenziato come sia necessario evitare comportamenti approssimativi, precisando che i sintomi non vanno "né sottovalutati, né sopravvalutati". In particolare i pazienti ricoverati in Rianimazione sono 9, mentre gli altri sono tenuti sotto controllo in pronto soccorso avendo sintomi più lievi.
Dei 9 in Rianimazione solo tre sono in condizioni più serie perché sono andati in stress respiratorio. Due sono intubati. I pazienti sono di età compresa tra i 17 e i 45 anni. Alcuni sono di Diamante, altri sono turisti. Tutti hanno mangiato lo stesso genere di panino comprato dal venditore ambulante di Diamante. Intanto, dall'ospedale rassicurano che sono stati applicati tutti i protocolli e attiviate tutte le procedure. "Il Ministero - ha spiegato De Salazar - ha dato l'ok alla somministrazione dell'antidoto. Mercoledì sera sono arrivati i primi due casi. L'incubazione della tossina è solitamente di 72 ore. In termini residuali, può estendersi fino a sette giorni, ma gli effetti in questo caso sono molto limitati. Abbiamo messo in campo le azioni più tempestive possibili. Abbiamo immediatamente allertato l'Asp e la Prefettura, che ci ha permesso di organizzare una staffetta con i militari. Abbiamo anche attivato il 118, che ci ha messo subito a disposizione gli antidoti, somministrati tempestivamente ai pazienti bisognosi". Andrea Bruni ha spiegato inoltre come sono stati somministrati i sieri: "Cinque pazienti hanno ricevuto l'antidoto specifico per il botulismo. Al momento, abbiamo ancora una scorta disponibile nel caso in cui altri pazienti ne avessero bisogno. Siamo in contatto con il centro veleni di Pavia. La sintomatologia si manifesta con visione doppia, difficoltà nel pronunciare le parole, seguita da spossatezza e, in alcuni casi, difficoltà respiratorie". Nelle prossime ore potrebbero arrivare altre persone in Pronto soccorso.