AGI - Sono stazionarie nella loro gravità le condizioni cliniche dei due feriti più gravi per l'esplosione di ieri mattina a Roma, ricoverati all'Unità Operativa Complessa Grandi Ustioni dell'Ospedale Sant'Eugenio. Da quanto si apprende, per il 67enne addetto alla sicurezza del distributore e per il 58enne la prognosi resta sempre riservata.
I due, investiti dalla deflagrazione causata dal Gpl nel distributore del Prenestino, sono stati portati nel nosocomio specializzato dell'Eur con ustioni di terzo grado, estese rispettivamente sul 55% e sul 25% della superficie corporea, oltre a lesioni da inalazione e barotrauma per l'esposizione diretta all'onda d'urto dell'esplosione.
"Allo stato attuale, restano ricoverati due pazienti in condizioni gravi, entrambi sedati e sottoposti a ventilazione meccanica assistita - si legge nel bollettino 3 - le loro condizioni permangono stazionarie nella gravità del quadro clinico, e il monitoraggio da parte dell'equipe multidisciplinare prosegue senza interruzioni".
In particolare, spiega la nota, su uno dei due pazienti, che presenta ustioni di terzo grado estese al 55% della superficie corporea, "è stato eseguito un primo trattamento di escarolisi enzimatica, procedura mirata alla rimozione iniziale del tessuto necrotico mediante l'impiego di enzimi selettivi. L'intervento rappresenta un primo passo nel complesso percorso terapeutico previsto per i grandi ustionati. La prognosi rimane riservata".
Nel corso delle ultime ore, si è aggiunto in reparto un terzo paziente di sesso maschile, trasferito dall'Ospedale San Giovanni. Le sue condizioni sono complessivamente buone, spiega ancora la nota: "Il paziente è cosciente, vigile e non necessita di supporto ventilatorio. Presenta ustioni di terzo grado localizzate a un arto superiore, con un interessamento pari a circa il 10% del corpo. È in corso una valutazione specialistica per definire il trattamento più appropriato, con l'obiettivo di garantire il miglior decorso possibile".
La situazione clinica dei pazienti viene costantemente valutata e gestita da personale altamente qualificato e i nuovi aggiornamenti, conclude la nota, verranno diramati esclusivamente in presenza di variazioni rilevanti dello stato di salute dei degenti.
Sul fronte delle indagini la Procura di Roma ha ipotizzato i reati di lesioni e disastro colposo e attende l'informativa a cui stanno lavorando la squadra mobile di Roma e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) insieme ai Vigili del fuoco. Si attendono anche i dati dei rilevatori installati dall'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, in collaborazione con il Noe, per verificare la presenza residua di gas nell'aria per garantire l’incolumità dei cittadini che vivono in quella zona.
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