“L’esplosione della conoscenza, specialmente con la scienza e la tecnologia, ci sta portando in uno dei momenti più plastici della storia del mondo” annotava qualche anno fa Kishore Mahbubani indicandoci l’alba del “Nuovo emisfero asiatico”. Investimenti in ricerca, qualità delle produzioni tecnologiche e persino modelli di sostenibilità ambientale ci dicono oggi con chiarezza che quel sole si sta levando in fretta dall’orizzonte per raggiungere il mezzodì, l'ora più luminosa.
È ormai più di un decennio, per esempio, che la Cina è il maggiore esportatore al mondo di beni ad alto tasso di conoscenza aggiunto, vanta un numero di ricercatori superiore a Usa ed Europa (1,5 milioni contro 1,4 sia dell’Europa che degli Stati Uniti) e dallo scorso anno è anche il primo Paese al mondo per pubblicazioni scientifiche come ha certificato la National Science Foundation.
Uno studio dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa) indica inoltre la Cina tra i leader mondiali nelle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile e in effetti, per quanto il Dragone ci abbia abituato a numeri spesso fuori da ogni paragone, gli investimenti sono da record: 44 miliardi di dollari investiti in progetti interni ed internazionali, pari a una crescita prevista del 38% all’anno. La Cina ha aggiunto 50 gigawatt di capacità di stoccaggio di energia solare, un dato superiore a quello per l’energia fossile e proveniente dal nucleare e pari a quanto generato in un anno da Francia e Germania messe assieme.
E poi ci sono cose che parlano più dei numeri e mostrano quanto sia significativo il cambiamento di rotta: a dicembre una delle città simbolo della nuova Cina, Shenzhen, ha completato la transizione elettrica dell’intera flotta dei mezzi di trasporto pubblico. La mobilità elettrica è inoltre un trend anche nel privato e non è affatto un caso se Elonn Musk abbia puntato proprio sul mercato cinese per la sua prima “Gigafabbrica Tesla”.
Il baricentro dell’economia della conoscenza vira decisamente verso Est. La Cina ha già vinto, se ora è chiaro non lo era nel 2010 (un’epoca ormai) quando l’Italia ha avviato con la Cina la più importante piattaforma di cooperazione europea di settore, la Settimana Italia-Cina della Scienza della tecnologia. Citata dal presidente Xi Jinping, oggi in Italia per la sua visita di Stato, nel suo intervento pubblicato sul Corriere della Sera, tra “i principali strumenti di cooperazione tra i due Paesi” l’Innovation Week è un ponte sulla Via della Seta della collaborazione scientifica.
La scorsa edizione, promossa in dicembre tra Milano, Roma, Cagliari e Napoli ha fatto registrare 1470 delegati cinesi e italiani, 755 organizzazioni, 200 incontri B2B, 224 progetti di cooperazione e la firma di 19 accordi bilaterali tra istituzioni scientifiche. Dal 2010 la Settimana Italia-Cina ha coinvolto 8000 ha favorito 4.900 azioni di trasferimento tecnologico e circa 750 accordi tra università italiane e cinesi che, proprio in dicembre si sono dotate di un nuovo strumento per facilitare scambi di studiosi, dottorandi e ricercatori, con la nascita del “Network Matteo Ricci” guidato da Sergio Ulgiati dell’Università Parthenope di Napoli.
90 startup direzione Pechino. Si comincia con una missione a Shenzhen
Fisica, bioscienze, materiali innovativi, aerospazio, computer science, intelligenza artificiale, produzione intelligente, smart cities, patrimonio culturale, e agricoltura, questi i settori considerati strategici dai due ministri della Ricerca Marco Bussetti e Wang Zhigang nel documento congiunto firmato in vista della prossima edizione dell’Innovation Week in programma a Pechino il prossimo novembre. Protagoniste della prossima edizione saranno le startup.
Sono 90 le realtà innovative che verranno accompagnate nel mercato cinese grazie al programma Italy-China Best Startup Showcase- Entrepreneurship Competition (Bssec), un percorso di selezione coordinato, per parte italiana, da Città della Scienza insieme con Campania Newsteel su indirizzo del Miur e del Mise, per parte cinese dall’Ittn–International Technology Transfer Network su indirizzo del Most – Ministry of Science and Technology.
Le start up selezionate provengono da tutta Italia (39% dal Nord, il 25% dal Centro e il 36% dal Sud) distribuite in sei settori di specilizzazione: Digital Economy, AI & Big Data, Intelligent Equipment, Advanced Production, Comprehensive Health, Sustainability & Green Innovation. Sono 20 gli investitori dei due Paesi coinvolti, tra cui: P101, Primomiglio, Vertis, MetaGroup, Boost Heroes, SiamoSoci e, per parte cinese, Songshan Technology Innovation Fund Management, Emerge Capital Partners.
Tutte le start up selezionate avvieranno il percorso di visite esplorative ad aprile con una prima missione a Shenzhen, tra gli ecosistemi più avanzati del mondo. Seguiranno almeno altre sei missioni in altre città e altri distretti cinesi fino a settembre, per poi arrivare alla fine di ottobre inizi di novembre per la Settimana Italia-Cina dell'Innovazione 2019, dove verranno premiate le migliori. Ogni missione sarà tematizzata su un settore specifico (ambiente, ingegneria dei materiali, salute eccetera) e quindi coinvolgerà le start up specializzate in quel settore.
Quando Napoli si inventò il Sino Italian Exchange Event
Se la cooperazione tra Italia e Cina viene in qualche modo formalizzata nel 2010 anche attraverso il canale della Settimana della Scienza (insieme ad altri due importanti strumenti come il “Centro per il Design e l’Innovazione” coordinato per l’Italia dal Politecnico di Milano, il “Centro sull’E-Government” coordinato per l’Italia dal Politecnico di Torino e il Centro per il Trasferimento Tecnologico coordinato per l’Italia dall’Università di Bergamo) è anche perché tre anni prima, in tempi non sospetti, quando la Cina era ancora considerata solo la “fabbrica del mondo”, la Città della Scienza di Napoli e la Regione Campania “inventarono” il Sino Italian Exchange Event, un evento realizzato con il Bast - Beijing Association for Science and Technology e la Municipalità di Pechino, negli anni diventato una piattaforma nazionale e, appunto, oggi un cardine della Settimana Italia-Cina.