Quando quattro giorni fa il presidente della Repubblica ha posto il suo veto alla nomina di Paolo Savona all'Economia, a guardare i social sembrava che l'Italia stesse per esplodere. Minacce al presidente Mattarella, la polizia in allarme per la parata militare del due giugno, piazze invocate dai leader politici, impeachment, lettere incendiarie e quelle che chiedevano di abbassare i toni in un clima che alcuni colleghi più grandi hanno definito simile ai giorni più critici di Tangentopoli. Quattro giorni fa.
Quattro giorni dopo il clima (sempre quello dei social, presumendo per un attimo che sia anche quello del Paese), è totalmente cambiato. Ieri l'argomento più discusso su Twitter è stato #Scusepernonfareilgoverno, scimmiottando la reticenza di Salvini a tornare a trattare con Di Maio (e Mattarella) per l'esecutivo e già dando alla crisi una piega più divertente.
Oggi invece è il turno di uno strumento che è stato condiviso migliaia di volte. Si chiama "Generatore automatico di governi", sull'onda dei generatori automatici di qualsiasi cosa che personalmente ho imparato a conoscere qualche anno fa, credo nel 2010, con il generatore automatico di poesie di Sandro Bondi - che ho scoperto solo ora e con somma tristezza non essere più online, era bellissimo.
L'autore del generatore automatico di governi è un imprenditore romano di base a Milano, si chiama Jacopo Paoletti, classe 1984, ed è amministratore delegato di una società che si chiama Comunicatica. Spiega che tutto in realtà è nato da un post scritto un po' per gioco su Facebook, e poi in maniera spontanea, tra un commento, un'emoticon e una battuta è nato il generatore: "Quello che stupisce le persone è che ormai la realtà sta superando la satira", racconta Paoletti, "l'inverosimile di un generatore automatico quasi raggiunge il verosimile". Sui social almeno. Ma anche un po' nella realtà. Il generatore è stato sviluppato tecnicamente insieme a Daniele Tigli.
Ho provato anche io a farmi il mio governo. Qualche risultato? Ho Luigi Di Maio premier, Giuseppe Cruciani all'Interno, Gollum all'Economia e Valentino Rossi ai Trasporti. Non so voi ma per come si stanno mettendo le cose ci metterei la firma subito.
Ps: Tornando ai social, al quinto giorno di crisi istituzionali, dopo urla, grida e alti tradimenti minacciati, oggi ho spulciato Twitter per avere un po' di notizie fresche.
Il primo trend era #Zidane, il secondo #RealMadrid (Zidane si è dimesso) il terzo #TetteEMagliette, come da stereotipo, come nemmeno a farlo apposta si sarebbe riusciti. L'Italia, non solo quella dei social, è un paese meraviglioso.