La Catalogna pensa ad una propria criptovaluta, con cittadinanza digitale su blockchain

Un articolo del Pais racconta il progetto della Catalogna di nascere come nazione digitale, una doppia rivoluzione e un 'colpo' al concetto di nazione nel 21esimo secolo

La Catalogna pensa ad una propria criptovaluta, con cittadinanza digitale su blockchain

Non ci sono conferme al momento. Ma ipotesi. Una di queste in particolare avrebbe causato un rialzo di Bitcoin che alle 5 del pomeriggio del 29 ottobre ha raggiunto i 6,150 dollari (+7%): la Catalogna starebbe pensando di lanciare una sua moneta virtuale. Tanto è bastato per causare un picco nelle quotazioni della criptovaluta, come riporta questo grafico condiviso su Twitter dal blog Zerohedge. La notizia invece è apparsa su El Pais.

La Catalogna pensa ad una propria criptovaluta, con cittadinanza digitale su blockchain

Non solo una criptovaluta. Nella battaglia per l’indipendenza dalla Spagna ci sarebbe anche la possibilità di varare un proprio programma di cittadinanza digitale, sullo stile dell’Estonia (per chi non ne conoscesse ancora i meccanismi, qui scheda efficace di Repubblica). Ma legata alla valuta digitale. Una sorta di identità digitale basata sulla blockchain, il cuore tecnologico di bitcoin, da molti considerata la nuova internet.

La doppia portata potenzialmente rivoluzionaria della scelta

Se dovesse succedere, avrebbe una portata rivoluzionaria doppia. Sarebbe la prima volta che si lega una cittadinanza direttamente agli ‘smart contract’ di blockchain (non è così evoluto in Estonia). Ma soprattutto sarebbe la prima volta che una nazione si costituirebbe senza una banca centrale. Volontariamente senza una banca centrale (Cointelegraph). Bitcoin infatti è nato come mezzo per disintermediare gli scambi. Di denaro, ma non solo. Tutto ciò che ha bisogno di un ‘garante’ o una parte terza avrebbe poco senso con un sistema di scambi di soldi e contratti e documenti basato su blockchain, fatta da migliaia di nodi in grado di controllare in tempo reale tutti gli scambi in maniera pressoché inattaccabile. 

Pensateci. Nascere con un sistema finanziario e burocratico decentralizzato. Nascere digitale, almeno in parte, nella sua accezione più attuale declinata sui concetti di valuta digitale e blockchain. Nella ridefinizione del concetto di confine, di Stato, di nazione, di cittadinanza in questa epoca di cambiamento continuo è un fenomeno di grande interesse (il New York Times titolava in un lungo articolo la scorsa settimana: What is a Nation in the 21th Century? e si portava dietro questioni analoghe). 

Scheda: Cosa è Bitcoin, cosa la Blockchain e perché è impossibile fermarla

Cittadinanza digitale su blockchain, e aperta

A El Pais Dani Marco, direttore di un’agenzia catalana ‘Smart Catalonia’ ha confermato che il modello quello estone e che la Catalogna sta lavorando a separere la propria economia dai “lacci spagnoli”. Per farlo Marco, che sarebbe uno dei maggiori indiziati tra quelli che lavorano al programma ‘digitale’ catalano, ha detto al quotidiano che creare una blockchain per pagamenti e smart contract è una delle vie più probabili. (Qui come potrebbe funzionare)

Secondo questo articolo di El Pais, agli esperti di blockchain catalani sarebbe accorso in aiuto il fondatore di Ethereum, Vitalim Buterin. Ethereum è la seconda criptovaluta più nota dopo Bitcoin, particolarmente apprezzata per soluzioni legate agli scambi di contratti tra aziende e privati.

Il modello Tallini sul digitale, che piace anche all'Italia

E anche Tallin, non a caso, starebbe per lanciare una propria moneta. Un proprio Bitcoin, come anticipavamo qui. Un modello di cui si discute molto quello estone, poche settimane fa ‘battezzato’ come quello a cui dovrebbe tendere anche l’Italia dal Commissario straordinario per il digitale di Palazzo Chigi Diego Piacentini. Un esempio paradigmatico per implementazione nel quotidiano delle potenzialità del digitale, dai documenti per la residenza ai pagamenti delle tasse. In due minuti, dal cellulare.

@arcangeloro

 



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