Questo libro non è per un addio, ma per un arrivederci semmai. Perché i grandi amori in fondo non finiscono, cambiano piuttosto. Questo libro è un tributo. E’ un modo per dire grazie. E anche per dirsi: pensa che fortuna, io c’ero. C’eravamo tutti. Ci siamo stati tutti in qualche modo in questi 25 anni di Francesco Totti. Ha fatto posto a tutti. Ai nostri giorni no, alle nostre vite quotidiane non sempre facili, ai problemi, alle delusioni, ai dolori. Totti c’era. Totti gol. Core de sta città. E chi più ne ha più ne metta. Avete mai pensato a quante volte soltanto parlare di Totti ha illuminato la giornata di qualcuno? Per non parlare delle giocate, dei gol, delle vittorie, non tantissime è vero, ma indimenticabili. Può sembrare esagerato dirlo, in fondo parliamo solo di calcio, ma non lo è. Totti ha fatto la storia, non solo quella del calcio, ma quella di almeno tre generazioni. Negli anni 90 c’erano trentenni che lo hanno scoperto allo stadio e che oggi viaggiano verso i 60, mentre i loro figli sono diventati a loro volta padri di altri bambini che la domenica si mettono la maglietta del capitano col numero 10 e si sentono supereroi.
Quando con i giornalisti del Messaggero e dell’AGI abbiamo pensato a questo prodotto, non sapevamo quale sarebbe stato davvero il futuro di Francesco Totti. E anche adesso che stiamo chiudendo un libro fatto in 48 ore, con un miracoloso passaparola telefonico fra i suoi amici e ammiratori, nessuno lo sa con certezza. Forse nemmeno lui. Ma sappiamo che è un momento importante, il momento in cui la storia diventa leggenda, come ci ha detto Fiorello. E in quel momento volevamo dirgli che comunque vada “c’è solo un Capitano”.
Leggi qui le lettere di cinque sindaci a Totti