Così i 5 sindaci “dell’epoca Totti” salutano il Capitano
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Così i 5 sindaci “dell’epoca Totti” salutano il Capitano
Sono passati 24 anni dall’esordio di Francesco Totti in serie A. L’allenatore, allora, era Vujadin Boskov e la Roma s’impose per 2-0 sul campo del Brescia. Era il marzo del 1993. Più precisamente le 16.43 di un pomeriggio primaverile. A lasciargli il campo fu Rizzitelli che, nel libro di Agi, ricorda ancora quegli attimi: “Erano i minuti finali della partita quando Boskov mi disse: Ruggero fai entrare questo ragazzino! E cazzarola che ragazzino…”
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Qualche mese dopo, a dicembre, Francesco Rutelli sarebbe diventato primo cittadino della Capitale. Il primo di cinque sindaci che si sarebbero alternati al Campidoglio durante la lunga carriera del “Pupone” Dopo di lui Walter Veltroni, Gianni Alemanno, Ignazio Marino e Virginia Raggi. Ciascuno di loro ha conservato un ricordo particolare del Capitano nonostante fedi, politiche e sportive, assai diverse. Ricordi che sono stati affidati alle lettere contenute in “Francesco Totti: tutta la vita”, in edicola oggi con il Messaggero, insieme a quelle di sportivi e artisti, registi e giornalisti, colleghi e rivali. Tutti insieme per ringraziare un uomo che è stato un punto di riferimento per la Roma e per Roma. Qui, alcuni passaggi di quei "messaggi d'amore":
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Francesco Rutelli (1993-2001)
A differenza di Sindaci del lontano passato, e forse del presente, non ho mai nascosto o cambiato a beneficio della maggioranza romanista l’evidenza della mia incrollabile fede calcistica. Voglio dare a Francesco Totti un riconoscimento sincero: la sua passione è stata una grande carta d’identità per i tifosi della Roma, rispetto a un calcio spesso “mercenario”. La mia più bella esperienza con Francesco Totti ha coinciso con l’arrivo della Coppa Fifa per la vittoria dei Mondiali 2006 a Palazzo Chigi, con lui protagonista della Nazionale di Lippi.
Walter Veltroni (2001-2008)
Francesco è certamente un grande calciatore. Dirlo è inutile, tanto è evidente. Ha classe sopraffina, estro, forza, è capace di fare lanci millimetrici senza guardare palla e compagno. Potrei citare cento episodi dello spirito di un calciatore e di una persona che, non per ragioni ideologiche ma semplicemente per cuore, ha sempre cercato di sentirsi non esterno alla sua comunità, ai suoi problemi, ai suoi dolori. Roma, ma non solo Roma, lo ama di cuore. Anche perché Francesco ha, in quantità industriali, una dote in via di estinzione come i panda: il senso dell’umorismo. Francesco ha, anche qui, quell’umorismo sornione, impertinente, veloce di Roma vera.
Gianni Alemanno (2008-2013)
Totti ha insegnato ad intere generazioni di ragazzi che l’amore per la propria squadra, per la propria famiglia, non ha prezzo. Il senso di appartenenza per lui è valso più di qualunque cosa e lo ha dimostrato a tutto il mondo. Avrebbe potuto giocare in qualunque club europeo blasonato, avrebbe potuto ambire a riem- pire la sua bacheca di trofei, ma il trofeo più grande lui lo ha vinto qui a Roma. Quello della devozione assoluta ad una città che lo ha ripagato con la gratitudine che solo una città come la nostra sa dare.
Ignazio Marino (2013-2015)
Francesco è sempre stato un ragazzo serio, determinato, orgoglioso. Non si è mai fatto strumentalizzare da nessuna parte politica, ha sempre scelto lui quali cause sostenere, si è speso moltissimo per aiutare i meno fortunati. Mi resta anche un rimpianto. Quando nel dicembre del 2014 l’Assemblea Capitolina approvò l’interesse pubblico per lo stadio della Roma e le opere ad esso collegate, speravo davvero che la prima pietra potesse essere posata nel 2015 e l’opera terminata nel 2017. E speravo con tutto il cuore, e lo dissi, che Totti facesse in tempo a giocarci la partita inaugurale. Purtroppo non andò così, come tutti sanno.
Virginia Raggi (2016-…)
Totti è un figlio di Roma, uno dei più amati della sua storia, che ha dato lustro alla nostra città. È stato e sarà sempre amato da tutti i nostalgici del calcio di una volta: quello in cui smettevi di giocare nella squadra dove avevi iniziato. Non è un caso, infatti, che la notizia del suo possibile addio al calcio giocato, sia rimbalzata sui più importanti media sportivi europei. Francesco Totti è un patrimonio di questa città e di tutto lo sport italiano. Un uomo che ha dato tanto al calcio. Non ha mai cambiato maglia, ed è rimasto fedele ai suoi colori, al suo primo e unico amore: la Roma. E quest’ultima l’ha omaggiata con la sua straordinaria carriera.
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