AGI/Vista - "Previsioni di crescita palesemente sovrastimate, privatizzazioni del tutto ipotetiche, un debito che potrebbe tornare a crescere e la grande incognita dell'attuazione del Pnrr, da cui dipende gran parte del (limitato) aumento del Pil nei prossimi tre anni. La prima vittima di questo quadro difficile - aggiunge - rischia di essere la sanità pubblica. Servirebbero almeno sette miliardi in più per mantenere al livello del 2023 la spesa in rapporto al Pil. Il governo però non ha dato nessuna garanzia in questo senso. L'unico impegno assunto con la Nadef riguarda i rinnovi contrattuali del personale sanitario. Un punto importante ma del tutto insufficiente rispetto alle risorse necessarie per salvare un sistema pubblico sempre più in debito di ossigeno e sempre meno in grado di garantire ai cittadini il diritto alla salute", conclude Misiani. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev