AGI - Vendere oggetti usati online è sempre più comune, ma sorge una domanda: bisogna pagare le tasse?
Con l'introduzione della normativa europea DAC7, le piattaforme come Vinted, eBay e Subito sono obbligate a segnalare determinati venditori.
La direttiva DAC7, in vigore da marzo 2023, ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Le piattaforme online devono segnalare alle autorità fiscali i venditori che guadagnano più di 2.000 euro all’anno o superano le 29 transazioni.
Questo vale per chi vende beni, servizi o immobili, e riguarda anche le piattaforme di vendita tra privati, come eBay, Vinted o Subito.
In Italia, però, le vendite occasionali di oggetti usati non sono soggette a tassazione. Finché vendi sporadicamente oggetti inutilizzati, non devi preoccuparti. Se però le tue vendite diventano frequenti e superano le soglie stabilite, potresti dover pagare l’IRPEF o addirittura l’IVA, se l'attività diventa abituale.
Le piattaforme sono obbligate a raccogliere e trasmettere i dati dei venditori che superano i 2.000 euro di guadagni o le 29 transazioni annuali.
Ad esempio, Vinted e eBay chiariscono che la vendita di oggetti personali non implica automaticamente il pagamento di tasse, ma devono comunque segnalare le attività più consistenti alle autorità fiscali.
Subito.it segue lo stesso principio e avvisa i venditori quando è necessario compilare il formulario fiscale.
In sintesi, se vendi online occasionalmente, non hai obblighi fiscali da rispettare. Ma se le vendite diventano più frequenti e superano i limiti indicati, dovrai fare attenzione alle regole del fisco per evitare sorprese. Tieni d'occhio le soglie e informati sulle normative per non incorrere in sanzioni!