AGI - Il brutto anatroccolo è diventato cigno. Lando Norris è il nuovo campione del mondo di Formula 1 ed entra di diritto nella storia di questo sport, iscrivendo per la prima volta il suo nome nell'albo d'oro iridato. Il pilota della McLaren, che in pista ha sempre dimostrato di avere un grande talento, sin dal suo debutto nel circus, raggiunge finalmente la sua consacrazione a livello professionale conquistando il suo primo titolo piloti.
La strada verso il trionfo, però, è stata tutt'altro che semplice, tanto che ad un certo punto della stagione il britannico sembrava aver perso la trebisonda, condizionato dall'apparente strapotere del compagno di box Oscar Piastri. In tutte le competizioni la pressione è molto difficile da gestire, ma in Formula 1 lo diventa ulteriormente quando il confronto con il vicino di box rischia di essere impietoso.
La forza mentale per vincere
Per reagire e tenere botta serve una grande forza mentale, la stessa che Lando Norris è riuscito a trovare nonostante diversi alti e bassi al cospetto di un Piastri in rampa di lancio e già designato dai più come nuovo fenomeno generazionale. Il numero 4 della griglia, a differenza dell'australiano, si è dimostrato più freddo e concreto nel momento decisivo della stagione, riuscendo anche a respingere il ritorno di uno straordinario Max Verstappen. Il ruolino di marcia complessivo del britannico della McLaren conta 7 vittorie, 15 podi e 7 pole position.
L'anno di Norris si è aperto come meglio non poteva con la vittoria nella gara inaugurale di Melbourne, in cui ha subito rifilato un duro colpo al compagno Piastri (9 ). Il vento del Mondiale, però, ben presto ha subito una decisa inversione di rotta spinta proprio dall'australiano, capace di infilare quattro vittorie nelle successive cinque gare e di volare al comando.
Il calvario e la lotta interna
Ed è proprio qui che Norris ha iniziato il suo 'calvario', con un primo digiuno di successi durato ben sei Gran Premi, interrotto il 25 maggio a Montecarlo. Un momento cruciale, che rischiava di far scivolare l'inglese in secondo piano nelle gerarchie del box "papaya", a beneficio dell'astro nascente Piastri. Una lotta tra i due piloti della McLaren, vincitrice del suo secondo titolo costruttori consecutivo, con il campione in carica Max Verstappen ridotto al ruolo di mero spettatore per più di metà stagione.
Tra alti e bassi: la rimonta
Dopo una prima parte d'estate ricca di soddisfazioni con le affermazioni in Austria, Ungheria e soprattutto nella gara di casa di Silverstone, il pilota della McLaren ha rischiato di vedere infranti tutti i suoi sogni di gloria con il 18° posto di Zandvoort e il 7° di Baku. Malgrado le difficoltà e una clamorosa rimonta di Max Verstappen, sempre a podio nelle ultime 9 gare (5 delle quali vinte proprio dall'olandese), l'inglese ha lavorato a testa bassa, approfittando delle incertezze di Piastri, fino ad arrivare al sorpasso in vetta alla classifica dopo il successo nel Gran Premio del Messico.
Il trionfo finale ad Abu Dhabi
Il bis in Brasile e il secondo posto di Las Vegas sembravano aver messo una seria ipoteca sul trionfo iridato di Norris ma, si sa, in Formula 1, tutto può cambiare anche quando meno ce lo si aspetta. La squalifica nella 'città del peccato', infatti, ha rimesso tutto in gioco in una clamorosa lotta a tre con Piastri e Verstappen vicinissimi (in tre in 24 punti). Situazione ancora più ingarbugliata dopo il GP del Qatar, con altra vittoria di Verstappen, giunto a meno 12 da Norris, con Piastri a meno 18 dal compagno di scuderia. Oggi infine la consacrazione di Lando Norris, il quale tra mille peripezie si è laureato campione del mondo di Formula 1 per la prima volta, grazie al terzo posto di Abu Dhabi. Il brutto anatroccolo è diventato cigno.