AGI - Biglietti anche a più di 15 mila dollari per i posti Vip, cappellini il cui prezzo è schizzato a 48 dollari, e party di tifosi organizzati in tutta la città. Il ritorno dei New York Knicks nella finale di Conference, contro Indiana, venticinque anni dopo l’ultima volta, ha fatto impazzire la città.
Code nello store al Madison Square Garden per comprare gadget. L’ascesa, contro tutti i pronostici, della squadra guidata da Jalen Brunson, Mikal Bridges, Josh Hart e Karl-Anthony Towns ha attirato nuovi sponsor, da Motorola a Lenovo, che si sono aggiunti a una lista di big americani, da Sphere a NY Lottery e Coinbase.
L’arena del Garden è diventata un vero e proprio “inferno” per gli avversari. Durante l’esecuzione dell’inno nazionale, l’energia dei tifosi era così intensa da sovrastare la voce della cantante Tori Kelly.
Al Madison Square Garden è esposto il pianoforte di Billy Joel, autore della canzone-inno dei Knicks, quel “New York State of Mind” tornato a risuonare alla fine delle partite con i tifosi finalmente in festa.
Un modellino dell’arena è tra gli oggetti più fotografati dai turisti, anche perché entrare a vedere le partite è quasi impossibile, considerato il costo dei biglietti. La media del costo per assistere alla finale a Ovest tra Oklahoma e Minnesota è di 160 dollari. Quella tra New York e Indiana è di oltre 700 dollari.
Le partite vengono seguite da migliaia di persone anche fuori dall’arena, lungo la 7th Avenue, dove è stato allestito un maxischermo.
Mercoledì cominciano le finali di East Conference: appuntamento a New York contro Indiana. Biglietti, neanche a dirlo, tutti esauriti da un pezzo.