I l giorno dell’addio di Totti è anche quello dello sfogo di James Pallotta. Il patron romanista, fischiatissimo all’Olimpico perché considerato il responsabile dell’addio del Capitano, a fine gara se l’è presa con i giornalisti. Prima di salire a bordo del van per andare a cena con la dirigenza in un ristorante a Trastevere, Pallotta ha risposto a muso duro a chi gli faceva notare le difficolta di gestione registrate nella questione Totti: “Ci siamo parlati per 18 mesi, siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda, non dirvi tutti i giorni quello che ci diciamo non significa che non ci siamo parlati. E’ frustrante leggere che non abbiamo avuto rispetto per Francesco – ha detto come scrive il Corriere dello Sport -. Diciotto mesi fa abbiamo iniziato a parlare del contratto di quest'anno, non gli abbiamo mai mancato di rispetto. Significa molto per Roma, ed è una follia leggere certe cose. Abbiamo parlato molto e resta tra noi. Quando con Francesco decideremo il futuro, capirete”.
Spalletti: "Un caffè con Pallotta poi conoscere il mio futuro"
Intanto, prima di tornare negli Usa, il numero 1 giallorosso aveva in programma un incontro con Luciano Spalletti (ormai separato in casa con i tifosi perché considerato primo colpevole dell’addio di Totti). “Il mio futuro? Devo prima prendere un caffè con Pallotta, poi vi dirò”, ha detto al termine di Roma-Genoa l’allenatore toscano. “Quali sono i motivi che mi spingono nel caso ad andare via? Ho detto delle cose in passato e voglio essere coerente. Però, come ribadito, mi prenderò caffè”, ha aggiunto riferendosi probabilmente alla dichiarazione in cui diceva che se non avesse vinto nulla se ne sarebbe andato.