P alermo - Liberi sette degli otto ultras coinvolti negli scontri di domenica 10 aprile in via Liberta', a Palermo, che precedettero la gara dei rosanero contro la Lazio, segnata da disordini, lancio di petardi e fumogeni e seguita dalla squalifica del campo (Palermo-Atalanta si gioco' a porte chiuse, il 20 aprile). Solo uno dei sostenitori fermati dalla polizia, il biancoceleste Massimiliano Morelli, e' andato ai domiciliari, perche' ha precedenti penali. Gli altri sette, dopo 17 giorni di carcere, dovranno invece rispettare l'obbligo di dimora nei Comuni in cui risiedono. La decisione e' del giudice monocratico della terza sezione del Tribunale di Palermo, Daniela Vascellaro, e arriva alla vigilia dell'udienza in cui, domani, il Tar decidera' se sospendere la decisione del prefetto Antonella De Miro, che ha consentito l'accesso allo stadio, per Palermo-Sampdoria, solo agli abbonati.
Gli scontri della vigilia di Palermo-Lazio (causa della decisione del prefetto per la partita di domenica prossima) furono tra appartenenti ai centri sociali, vicini al tifo piu' caldo del Borgo Vecchio, e gli ultras biancocelesti, che sono di estrema destra. Nel pieno centro della citta', nella via Liberta' trasformata, la domenica, in isola pedonale, furono usati bastoni e bottiglie di vetro e uno dei partecipanti alla rissa, il palermitano Mattia Falcone, finito a terra, riporto' ferite ritenute guaribili in piu' di 40 giorni: il suo pestaggio era stato documentato da un abitante di un palazzo, che aveva ripreso tutto e postato il video sui social network.
Ora il giudice Vascellaro, che sta processando gli otto fermati in abbreviato, ha accolto le tesi dell'avvocato Giorgio Bisagna, e poiche' quasi tutti gli imputati hanno ricevuto il Daspo, sono stati rimessi in liberta' Chedli Aloui, Emmanuele Maria Surdi, Emanuele Cardella, Alberto Gabriele Bruneo, Gabriele Lordi, Daniele Casella e Marco Massaro. (AGI)