Il 'Pibe de oro' è morto oggi, all'età di sessant'anni, in Argentina. Ma anche ora che non c'è più saranno le sue gesta, le sue parole, le sue imprese, dentro e fuori dal campo, a donargli l'immortalità calcistica
"Il mio vecchio mi lucidava gli scarpini prima di ogni partita. Si prendeva cura di loro, li metteva del bitume, li lavava. Mio padre mi aiutava a brillare". Maradona veniva da Villa Fiorita, una delle zone più povere intorno a Buenos Aires. Il suo è stato un grande riscatto sociale
Maradona e Pelé. Due 'rivali' mai nemici. Così diversi, così simili. I due candidati alla vittoria del premio di 'miglior giocatore di tutti i tempi', impossibile da assegnare. "Giocheremo un giorno in cielo" ha detto il brasiliano ricordando oggi la scomparsa dell'argentino
In questa partita contro l'Inghilterra, ai mondiali del 1986, Maradona si consacrò al mondo. Il gol di mano (fu Dio a segnare, dirà) ma anche, e soprattuto, la serpentina più famosa della storia del calcio
I suoi due amori argentini più grandi: l'albiceleste, la maglia della nazionale, e quella del Boca Juniors, di cui divenne un eroe
L'amore di Napoli per Maradona non si è mai estinto. Osannato come giocatore e spesso perdonato come uomo. Ancora oggi la sua immagine campeggia in giro per la città
L'amicizia con Fidel Castro fu profonda. Il leader cubano lo aiutò nei momenti peggiori della vita. E oggi Maradona ha deciso di andarsene nello stesso giorno, il 25 novembre, che oggi li ricorderà insieme
"Sogno di poter segnare un altro gol contro gli inglesi, stavolta con la mano destra!", disse un mese fa compiendo sessant'anni. Un desiderio che ora, lontano da questa vita terrena, potrà realizzare ogni volta che vorrà