I l finale di stagione de Il Trono di Spade ci era stato descritto da Emilia Clarke come “bittersweet” (agrodolce). Termine riduttivo per un finale, non solo di stagione ma di serie, che di dolce ha ben poco.
Vediamo la sorte riservata dall’ottava stagione ai protagonisti che ci hanno accompagnato fin dall’inizio.
Daenerys Targaryen
La sua follia si era palesata già in “The Bells” e ne abbiamo conferma durante il discorso della vittoria alle sue armate. La Regina delle Ceneri non ha nessuna intenzione di fermare il suo cammino di liberazione per il continente, liberazione che intende portare con sangue e fuoco come ha fatto ad Approdo del Re e che secondo lei è necessaria per costruire un nuovo mondo, dove la ruota non esiste.
Nella seconda stagione, dopo la morte di suo figlio e di Khal Drogo, Daenerys ha una visione che ritroviamo in diverse scene dell'ultima puntata. Nella visione la sala del trono della fortezza rossa era distrutta e coperta da una coltre bianca, cosa che ai tempi avevamo interpretato come neve che stava a significare la salita di uno Stark al trono, col senno di poi possiamo affermare che si tratta della cenere del rogo di Approdo del Re. Sempre nel sogno, Dany si avvicina solamente al trono, senza sedervisi mai. Successivamente si ritrova oltre la Barriera, dove trova una tenda con dentro suo figlio e Khal Drogo. Questo starebbe a significare che proprio appena avesse conquistato il tanto ambito trono, qualcuno da oltre la barriera (Jon Snow) le avrebbe impedito di regnare uccidendola, quindi facendola ricongiungere con i suoi cari defunti.
Un po’ inverosimile che davanti alla morte della madre e al suo palese colpevole, il drago Drogon decida solo di fondere il Trono di Spade, senza uccidere Jon Snow. Tuttavia, in questo modo l’ultimo figlio della Madre dei Draghi esaudisce la sua volontà: spezzare la ruota.
Jon Snow
Jon non è mai stato molto fortunato in amore. Il suo cuore si era spezzato la prima volta con la morte di Ygritte, la bruta incontrata oltre la Barriera con cui aveva vissuto pochi giorni di ingenua illusione amorosa, ed è destinato a spezzarsi di nuovo quando viene chiamato al dovere da Tyrion. Jon fa ciò che sa essere giusto, mettere il dovere davanti all’amore. “Duty is the death of love” dice Tyrion, convincendo Snow ad agire diversamente da suo fratello Jaimie, che è sempre stato pronto a sacrificare tutto per il suo amore (“Love is the death of duty”).
Alla fine della serie, il povero Jon Snow è nella stessa condizione in cui l’abbiamo conosciuto. Un bastardo che decide di andare al Nord perché non ha niente e nessuno al Sud. L’intera evoluzione del suo personaggio viene spazzata via. Non importa che lui sia il legittimo erede al trono e l’ultimo Targaryen. Non importa che lui abbia sacrificato il suo amore e la sua lealtà alla regina per salvare il regno. Non importa neanche che sia stato l’indiscusso protagonista per 8 stagioni, tanto da farlo resuscitare. Il destino di Jon Snow è oltre la barriera con il Popolo Libero.
Gli Stark
"Quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, mentre il branco sopravvive”. Anche se degli Stark non è sopravvissuto tutto il branco - hanno perso infatti madre, padre e due fratelli - sono gli unici che vedono il loro chiaro destino realizzarsi. Arya non ha mai voluto essere una lady, lo dice chiaramente dalla prima stagione. Lei vuole viaggiare, conoscere, esplorare. Ed è questo che decide di fare, un lieto fine per l’assassina del Re della Notte. Speriamo però che queste sue avventure non si tramutino in uno spin-off un po’ pacchiano.
Sansa ha sempre voluto regnare, il suo sogno era essere Regina e quando con la votazione del consiglio dei Lord vede questo sogno allontanarsi, prende in mano la situazione e dichiara l’indipendenza del Nord, portando a termine la missione cominciata da suo fratello Robb durante la seconda stagione.
L’unico che non quadra molto è Bran “Lo Spezzato” Stark. L’ultimo erede maschio della casata Stark aveva poco tempo fa confessato a Tyrion che non aveva nessun interesse nel diventare Lord di Winterfell, forse questo rifiuto era dato dal fatto che lui sapeva che sarebbe diventato re, d’altronde è il corvo a tre occhi. Visti i suoi poteri di onniscienza l’avrei visto meglio come Maestro dei Sussurri, ruolo che prima apparteneva a Lord Varys, nel consiglio del regno.
La stagione finale del Trono di Spade non è stata accettata facilmente dai fan, soprattutto perché tutto accade troppo in fretta. Le stagioni precedenti ci avevano abituato a uno sviluppo molto lento e a una tempistica realistica nella storia. La follia di Daenerys si è manifestata ed è arrivata all’apice nel giro di due puntate. Gli sceneggiatori si sono troppo affrettati a mettere un punto alla saga. Sarebbe servita un’altra stagione, o almeno più puntate, per dare una degna conclusione ai diversi percorsi che si erano diramati nel corso delle stagioni precedenti.