AGI - Le sue interpretazioni più celebri sono forse quelle in "The Mask" e "Pulp Fiction" - nelle vesti di Zed una sadica guardia giurata - ma il nome di Peter Greene compare in un centinaio di film e la sua bravura gli aveva spesso permesso di superare la fama di carattere instabile e ingestibile.
La sua parabola si è conclusa in un appartamento di Clinton Street, nel Lower East Side di Manhattan, dove ieri pomeriggio è stato trovato privo di vita.
Il cattivo del grande schermo
La conferma della morte è stata data dal suo storico manager al New York Post. Greene, affermatosi come cattivo del grande schermo negli anni '90, aveva 60 anni.
Greene, che era apparso anche ne "I soliti sospetti", stava per iniziare a gennaio le riprese di un thriller indipendente con Mickey Rourke intitolato "Mascots".
In "The Mask" la miglior interpretazione
Sebbene avesse la reputazione di essere una persona con cui era difficile lavorare, Greene era considerato un perfezionista che dava il massimo in ogni lavoro e voleva che la sua interpretazione fosse semplicemente "perfetta".
"Ha lavorato con tantissimi attori e registi straordinari", ha detto il suo agente, aggiungendo che la sua interpretazione del mafioso spietato Dorian Tyrell, al fianco di Jim Carrey e Cameron Diaz in "The Mask", è stata "probabilmente il suo ruolo migliore".
La fuga da casa e la lotta contro la dipendenza dalle droghe
Originario di Montclair, nel New Jersey, scappò di casa a 15 anni e visse in strada dove si diede all'uso di droga e allo spaccio, come raccontò alla rivista Premier nel 1996.
Due anni dopo aver interpretato Zed, la sadica guardia giurata e serial killer nel capolavoro del 1994 di Quentin Tarantino, tentò il suicidio per poi cercare di liberarsi dalla dipendenza dalle droghe.
Tra i titoli in cui è comparso ci sono "Laws of Gravity", "Clean, Shaven", "Blue Streak" e "Training Day".