AGI - Nemo, vincitore dell'Eurovision Song Contest dello scorso anno, ha annunciato che restituirà il trofeo del 2024 in segno di protesta contro la partecipazione di Israele, motivo che ha già spinto cinque Paesi a ritirarsi. "Non sento più che questo trofeo appartenga al mio scaffale", ha scritto il cantante svizzero su Instagram.
L'Eurovision Song Contest, il più grande evento musicale televisivo in diretta al mondo, è organizzato dall'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu). Il 4 dicembre, i membri della più grande alleanza mondiale di media di servizio pubblico hanno deciso che non era necessario alcun voto sull'inclusione di Israele nel concorso canoro. La diffusa opposizione alla guerra di due anni a Gaza aveva portato a crescenti richieste di bandire Israele. Le emittenti pubbliche di Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Slovenia e Islanda hanno annunciato il boicottaggio della 70ª edizione dell'evento, che si terrà a Vienna a maggio.
Nemo e i valori dell'Eurovision
"L'Eurovision Song Contest si proclama simbolo di unità, inclusione e dignità per tutti, e questi sono i valori che rendono questo concorso così significativo per me", ha dichiarato Nemo. "Ma la partecipazione di Israele, durante quello che la Commissione internazionale indipendente d'inchiesta delle Nazioni Unite ha definito un genocidio, dimostra che esiste un chiaro conflitto tra questi ideali e le decisioni prese dall'Ebu".
Il messaggio dietro la restituzione del trofeo
"Quando interi Paesi si ritirano, dovrebbe essere molto chiaro che qualcosa non va", ha dichiarato Nemo, 26 anni. "Ecco perché ho deciso di restituire questo trofeo alla sede centrale dell'Ebu a Ginevra con gratitudine e con un messaggio chiaro: vivi ciò che proclami. Se i valori che celebriamo sul palco non vengono vissuti fuori dal palco, anche le canzoni più belle perdono significato. Aspetto il momento in cui parole e azioni si allineeranno. Fino ad allora, questo trofeo è vostro", ha dichiarato il cantante.