AGI - Questione di un attimo, ma in quell'attimo si condensa la tempesta perfetta e un'attrice, brava, diventa una diva senza più tempo, un'icona indelebile. Kim Basinger in quell'attimo non era su un tappeto rosso, né su un palco a ricevere un premio, ma in una stanza in penombra, mentre le note di You Can Leave Your Hat On di Joe Cocker riempivano l'aria.
Oggi, 8 dicembre, quella donna che con un solo sguardo (e un indimenticabile spogliarello) ha turbato i sogni di una generazione, compie 72 anni. Eppure, guardando Kimila Ann Basinger oggi, sembra che il tempo abbia stretto con lei un patto di non belligeranza. Riservata, eterea e ancora incredibilmente magnetica, la diva della Georgia festeggia questo traguardo con la consapevolezza di chi ha vissuto mille vite in una: modella timida, bomba sexy planetaria, attrice da Oscar e, più recentemente, orgogliosa nonna.
I film che hanno fatto epoca
È impossibile parlare di Kim Basinger senza citare il film che, nel 1986, la catapultò nell'Olimpo di Hollywood. "9 settimane e ½" di Adrian Lyne non fu solo un successo al botteghino, ma fu un fenomeno culturale. La chimica tossica e irresistibile con Mickey Rourke trasformò Elizabeth McGraw, la gallerista che si perde in un gioco di seduzione estremo, nell'archetipo della passione proibita. Se la critica dell'epoca non le fece sconti, il pubblico non ebbe dubbi: Kim era la nuova dea bionda. Ma quella fama ebbe un prezzo. L'attrice ha spesso raccontato quanto quel set fosse stato psicologicamente estenuante, un battesimo del fuoco che rischiò di ingabbiarla per sempre nel ruolo della "bella e basta". Ma Kim Basinger non si è mai accontentata di essere una statuina di porcellana. Ha dimostrato di avere tempismo comico, vulnerabilità e una forza drammatica che molti le negavano. È stata la Vicki Vale che ha fatto innamorare il Batman di Tim Burton (1989), portando eleganza e urla da manuale nel primo vero blockbuster moderno sui supereroi.
L'oscar e la consacrazione
La vera consacrazione, però, è arrivata nel 1997. Con "L.A. Confidential", nel ruolo della femme fatale Lynn Bracken, Kim ha zittito tutti i detrattori. Quell'interpretazione misurata e malinconica le è valsa il Premio Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista. Lì, sul palco dell'Academy, la "bionda di 9 settimane e ½" lasciava il posto a una delle interpreti più raffinate della sua generazione.
Vita privata e rinascita
La sua vita non è stata tutta copertine patinate. Le sue battaglie private sono state intense quanto i suoi ruoli: dalla bancarotta finanziaria nei primi anni '90, alla lotta pubblica contro l'agorafobia e gli attacchi di panico, fino al burrascoso divorzio da Alec Baldwin. Una relazione, quella con Baldwin, che ha riempito i tabloid per anni, ma che le ha regalato la gioia più grande: sua figlia, Ireland. Oggi, il rapporto con il passato sembra pacificato. Kim vive una fase di serenità, lontana dai riflettori accecanti ma mai del tutto assente (l'abbiamo vista di recente graffiare ancora nei panni di Elena Lincoln nella saga di Cinquanta sfumature). Ma il ruolo che forse ama di più oggi è quello di nonna. Con la nascita della nipotina Holland nel 2023, la diva ha svelato un lato tenero e inedito, condividendo rarissimi scatti di vita familiare che la mostrano radiosa e "normale".
L'enigma di una diva
Oggi a 72 anni, Kim Basinger rimane un enigma affascinante. Ha rifiutato di invecchiare sotto i riflettori a tutti i costi, scegliendo i suoi tempi e i suoi spazi, proteggendo la sua fragilità e la sua forza. È la prova vivente che si può essere un sex symbol universale e, allo stesso tempo, una donna che preferisce la quiete alla tempesta.