Aka 7even a Sanremo: “Piccolissimo rispetto a questi giganti”
AGI - L’ex concorrente di “Amici di Maria De Filippi” debutterà al festival con “Perfetta così”. All’AGI confessa: “Vado a Sanremo per lanciare un messaggio, sentivo di avere il brano giusto e il messaggio giusto e che Sanremo fosse il posto giusto per lanciarlo”
Una carriera ancora in erba quella di Luca Marzano, questo il vero nome di Aka 7even, debuttante al prossimo Festival di Sanremo classe 2000, originario di Vico Equense; una carriera cominciata nel 2020 con l’ingresso nella scuola di “Amici di Maria De Filippi” e proseguita, after show, con una serie di certificazioni di platino per il suo disco di debutto e soprattutto per i singoli “Mi manchi” e “Loca”, tra i più ascoltati su tutte le piattaforme specializzate della stagione musicale 2021.
Emozionato?
Tantissimo, sono molto molto emozionato, soprattutto perché è la prima volta qui al Festival.
Qual è l’emozione che prevale in questo momento?
Probabilmente l’adrenalina. C’è sempre ansia, ma non è ansia brutta, quella che mi fa del male, non vedo l’ora di andare sul palco.
Ti sei detto “Vado a Sanremo per…”?
Per lanciare un messaggio e per fare esperienza, perché credo che il palco di Sanremo possa farmi maturare tanto. In primis però per lanciare un messaggio, sentivo di avere il brano giusto e il messaggio giusto e che Sanremo fosse il posto giusto per lanciarlo.
Raccontaci la tua canzone…
Il brano rappresenta un po' quella che è la mia storia, un’esperienza vissuta sulla mia pelle, il fatto di non riuscire ad accettarmi, non riuscire ad amarmi, stavo in contrasto con me stesso, era una lotta infinita. Pian piano però ho fatto si che questa lotta finisse e riuscissi ad accettarmi, con l’aiuto delle persone al mio fianco, con l’esperienza accumulata.
Com’è nata?
Un giorno ero in studio, ho sentito questo giro armonico di chitarra e in modo super istintivo scrissi il ritornello, da lì ho trovato il titolo e sentì proprio la necessità, pian piano, di riempire questa strumentale. E poi, quando ho sentito il brano pronto, ho detto: “Sento la necessità di non doverlo sfruttare in modo singolo, ma di doverlo eseguire in un posto che possa far si che il messaggio arrivi a più persone possibili”. Allora proponemmo Sanremo e oggi posso farlo.
Cosa ti piacerebbe anticipare a quella parte di pubblico che non ti conosce della tua musica?
Vorrei che sapessero che c’è tanta sensibilità dietro la scrittura e il mio modo di cantare, e che i messaggi che cerco di lanciare sono dei messaggi specifici, che solitamente riguardano anche la mia vita, ma col tempo poi ho capito che in realtà sono di tutti. E soprattutto è il modo diretto in cui scrivo che vorrei capissero, perché non tendo a scrivere in modo super articolato, ma in modo diretto, per far si che possa arrivare a più persone possibile e che arrivi diretto al cuore.
Tu hai avuto anche paura di non farcela ad esserci a causa del Covid…
Si la paura era tanta.
Come hai vissuto quei momenti?
All’inizio sono stato un attimo scombussolato dalla situazione, poteva succedere che non partecipassi al Festival. Però sono una persona che pensa molto positivo, a prescindere dalle situazioni cerco di estrapolare il meglio dalle cose. Speravo di riuscire a riprendermi il prima possibile, fortunatamente è successo e fortunatamente parteciperò al festival.
Per te è stata la prima volta che lo prendevi?
Si. La fortuna è che ero asintomatico, quindi sono stato chiuso in stanza e mi sono cimentato a provare, comunque avendo un pianoforte in stanza provavo, producevo, cercavo di studiare, di mettermi in gioco anche per la preparazione di Sanremo; l’ho vissuta così, cercando di avere la testa più impegnata possibile.
Ti sei detto “Menomale che sono vaccinato”?
Si, la fortuna è stata anche quella, avendo tre dosi l’ho presa in modo meno forte.
Cosa ne pensi della polemica che sta montando in questi giorni rispetto la questione degli spettatori all’Ariston?
Sono assolutamente felice di sapere che l’Ariston sarà pieno, però mi piacerebbe anche che si riprendessero i concerti e tornasse tutto alla normalità. Perché per me che sono un ragazzo che fa musica, una delle cose più belle che possa vedere è un palco all’aperto con tante persone sotto a guardarmi e cantare con me.
Tu arrivi a Sanremo con un percorso ben preciso, solitamente chi esce da un talent difficilmente riesce a togliersi questa etichetta. Adesso che hai assaggiato la discografia a grandi livelli pensi mai che avresti potuto percorrere un’altra strada?
No, in realtà non ci penso. Penso che ognuno di noi sia destinato a fare un percorso e ad avere la propria strada. Io probabilmente ero destinato a dover cavalcare il palco di “Amici” e per me è un onore aver avuto quella possibilità, perché era un sogno che avevo fin da piccolo. Poi ovviamente il tempo da risposte, quindi dopo, pian piano, ho continuato a lavorare, che è ciò che ho sempre fatto, e poi quel che sarà sarà. Però sono molto felice del percorso, fin dall’inizio, e devo tanto ad “Amici”.
Hai sentito Maria De Filippi per un augurio?
Non l’ho ancora sentita.
Ti piace il cast di questo festival? Tu sei giovane e ti ritrovi in gara con dei mostri sacri della nostra musica…
Fondamentalmente io mi sento piccolissimo rispetto a questi giganti. Poi sono cresciuto con Gianni Morandi, Elisa…uno degli artisti che mi emoziona tantissimo è Michele Bravi, l’ho ascoltato molto, tutt’ora lo ascolto, ha una sensibilità che mi prende molto e apprezzo tantissimo la sua musica.
Qual è l’ultima cosa che penserai prima di entrare in scena?
Voglio fermarmi, far finta che non ci sia nulla intorno e respirare. È quasi un rito scaramantico che faccio sempre.