Le cose che De Andrè aveva previsto, secondo Dori Ghezzi
Intervista alla donna che stette al fianco di De André per 25 anni e, a vent'anni dalla morte del marito, continua a custodire la sua eredità artistica

"L'ultimo progetto artistico di Fabrizio De André era quello di scrivere 4 suite, 4 notturni in chiavi musicali diverse (rock, blues, classico, jazz) per descrivere l'oscurantismo verso cui si stava andando. Aveva capito già allora cosa ci aspettava e dove stiamo andando se non cambiamo rotta".
Dori Ghezzi, a vent'anni dalla morte di Faber con cui visse 25 anni e da cui ebbe una figlia, Luisa Vittoria detta Luvi, sottolinea all'Agi quanto fossero profetiche le sue canzoni e quanto sia ancora attuale il loro messaggio. "Sembra che avesse sempre previsto le cose che sarebbero accadute - continua - e se leggi ora le sue parole capisci il senso che avevano, che lì per li' sembravano poesia astratta e invece oggi sembrano molto attuali se consideriamo la cronaca di questi giorni".
Le opere di De André, così come il suo messaggio di solidarietà, umanità, attenzione verso i deboli e le 'minoranze' vengono promosse e portate avanti dalla Fondazione De André voluta e presieduta dalla stessa Dori Ghezzi che, spiega, in questi giorni della commemorazione ha messo nell'home page del sito una frase di Fabrizio "che mi sembra la cosa più giusta in questo momento": 'Anime salve in terra e in mare'.
"Una convivenza ancora quotidiana"
Da sempre Dori Ghezzi è la custode del patrimonio culturale e artistico del marito. "Per me quella con Fabrizio è una convivenza ancora quotidiana - spiega - e mi rincuora molto, mi aiuta molto. È sempre molto bello e piacevole occuparsi di lui e continuare questa storia e non vederla come nostalgica e passata. Anzi, guardando un po' avanti".
E questo grazie alla Fondazione De André che, spiega ancora , "nasce per tutelare, ma non c'è bisogno neppure di fare quello. Anche chi sbaglia lo fa in buona fede e non c'è bisogno di fare i gendarmi: noi, semplicemente, collaboriamo".
"Se chiedono un aiuto - continua - noi cerchiamo di correggere il tiro se qualcosa non va bene, per chi ci consulta, ma poi ognuno è libero di fare ciò che vuole". A vent'anni dalla scomparsa di De André, dice ancora Dori Ghezzi, "c'è molta attenzione, molto amore nei suoi confronti. È importante per chi l'ascolta quello che Fabrizio dice e mi sembra - aggiunge - che cresca il numero dei suoi fan che ormai è trasversale, si passa dai nonni ai figli ai nipoti. Sono convinta che il suo linguaggio sia universale, che travalichi il tempo affrontando tematiche sempre molto attuali".
I veri grandi sono anche umili
Per questo alcuni suoi testi sono entrati nelle antologie scolastiche e, come conferma la stessa Dori Ghezzi, "c'è molta attenzione nelle scuole, arrivano tesine sui testi e sui temi delle sue canzoni. E anche su come è diventato Fabrizio - aggiunge - quali tipi di letture ha fatto, gli spunti su cui ha lavorato e la sua cultura che nasce dal fatto di non aver mai sottovalutato la cultura che l'ha preceduto: tutto quello che ha letto è stato importante e lui molto onestamente ha sempre dichiarato dove si è ispirato. I veri grandi sono anche umili".
L'attualità di De André, sottolinea ancora Dori Ghezzi, è tale che anche i nuovi protagonisti del panorama musicale italiano, artisticamente lontanissimi dalla sua poetica e dalla sua musica, si ispirano a lui. "Molti dichiarano di ascoltarlo e ispirarsi a Fabrizio, anche tra i giovanissimi - dice ancora all'Agi - poi ovviamente usano e adottano il loro linguaggio. Si comportano adeguandosi ai tempi di adesso, magari distaccandosi anche dai principi di Fabrizio. Pero' lo ascoltano. Tra i nuovi musicisti - aggiunge - c'e' The Andre' che usa la sua voce che è simile a quella di Fabrizio, che forse ha studiato, per cantare dei testi della musica trap. Il che lascia lì per lì spiazzati, ma poi capisci che è fatto con intenzione rispettosa e intelligente e riesci a capire meglio le problematiche di questi ragazzi. E ti poni delle domande".

Le polemiche sulla fiction
Nel 2018 Fabrizio De André è stato protagonista di una fiction Rai, 'Il principe libero', accolta con molte polemiche, per come è stato raccontato il cantautore e anche per il fatto che nel ruolo del protagonista ci fosse l'attore Luca Marinelli, ritenuto troppo 'romano'. Questa cosa, tra l'altro, ha suscitato l'ironia di Facebook dove le canzoni di De André sono state rititolate in chiave romanesca: 'La chiamavano saltimbocca di Rosa', 'Hotel Supramonte Mario' o 'Via del Campo de' Fiori', in titoli rivisti in dialetto.
"La fiction può essere anche piu' lunga rispetto ai tempi di un film ma non può essere esaustiva - spiega Dori Ghezzi - quindi abbiamo fatto delle scelte. Abbiamo preferito raccontare il Fabrizio più privato e non quello che la gente già conosceva. È stata una scelta. E ovviamente non puoi accontentare tutti. La polemica su Luca Marinelli troppo romano - aggiunge - è una grossa sciocchezza: nessun altro avrebbe potuto farlo così bene. Lui era così naturale, non aveva bisogno di imitare Fabrizio. Inoltre Fabrizio non aveva questo accento ligure così pronunciato e quando parlava era neutro. Per quale motivo avrebbe dovuto recitare in genovese?".
Gli inediti? Non esistono
Malgrado De André sia morto nel 1999, ancora circolano versioni 'inedite' delle sue canzoni e si parla spesso di materiale mai pubblicato. Su questo punto Dori Ghezzi ci tiene a precisare che "Fabrizio ha lasciato molti appunti, chiose sui libri, appunti anche su idee sul nuovo disco che doveva fare che abbiamo inserito negli ultimi libri che abbiamo pubblicato, 'Sotto le ciglia chissà' e 'Anche le parole sono nomadi', ma di inedito non c'è più nulla. Unica cosa, forse, sono le registrazioni amatoriali dai concerti, quello che diceva".
In quanto alla pubblicazione della versione inglese di 'Tutti morimmo a stento' trovata nel 2007 da un collezionista italiano, Dori Ghezzi spiega che in quella registrazione "lui non si era piaciuto per la sua dizione inglese per cui aveva deciso di non editarla. A qualcuno però dev'essere sfuggito di mano - aggiunge - ma io non lo pubblicherò mai perché era una cosa che lui non voleva e io rispetto il suo desiderio".
'Cantate anarchiche' per ricordare
In occasione del ventennale della scomparsa di De André in Italia sono molte le manifestazioni in cui viene celebrato il grande artista e poeta genovese. "Ci sono tantissimi tributi a Fabrizio in occasione del ventennale della morte - dice Dori Ghezzi - e mi continuo a sorprendere. Il giorno 11 ci sarà un incontro a Palazzo ducale a Genova dove saremo diversi amici: il figlio Cristiano, Fabio Fazio, Gino Paoli, Mauro Pagani, Morgan, Neri Marcoré e, spero, le due squadre di calcio della città. È una cosa che mi sta a cuore. Ma anche se Fabio Fazio farà un suo ricordo il 20".
Tra gli altri omaggi, spiega ancora, "si parla di un tributo da fare in primavera in uno spazio all'aperto grande. Mi sta a cuore anche quello che succede a Roma o Milano - conclude - dove si riempie piazza Duomo e ognuno arriva col proprio strumento e inizia quella che viene definita la 'cantata anarchica', quando per ore si suonano le canzoni di Fabrizio".
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