U n nuovo album di inediti e un book fotografico per Fiorella Mannoia. Colpita un paio d'anni fa dalla passione per la fotografia, la cantante romana ha deciso di affiancare alcuni suoi scatti ad ognuno dei pezzi del suo ultimo album, 'Personale', arricchendoli di un ulteriore particolare significato.
"Mi è sempre piaciuto fare delle fotografie - ha spiegato Fiorella Mannoia nel corso della presentazione dell'album - ma è solo da un paio d'anni che mi ci sono dedicata con passione. Delle numerose foto che ho scattato - precisa - ne ho scelte dodici quanti sono i brani che compongo l'album". Un disco di "denuncia ma anche di speranza verso un mondo migliore".
La canzone sospesa
"Noi che facciamo questo mestiere - sottolinea - abbiamo anche il dovere di bilanciare le cose. Nel mondo vedo troppo odio, troppa acredine e nel nostro piccolo noi dobbiamo combattere questo clima. Un clima non solo italiano - precisa - che è spesso incattivito dalle parole, dal linguaggio". Per quanto riguarda ad esempio, quanto sta accadendo in casa nostra a proposito degli sbarchi di immigrati "un conto - aggiunge - è sostenere la tesi che non possiamo accogliere tutti, facendo un ragionamento serio e riflessivo. Un conto è dire 'la pacchia è finita'. Purtroppo i social ci hanno ormai abituati alla sintesi, ma bisogna stare molto attenti a non aggiungere alla sintesi parole di odio".
In realtà, a questi dodici brani, se ne è aggiunto un altro, all'ultimo momento: 'Creature', scritto e interpretato dal giovane cantautore napoletano Antonio Carluccio con l'accompagnamento della stessa Mannoia. Il brano, interamente cantato in dialetto napoletano "è un po' come una canzone sospesa. A Napoli vi è la tradizione del caffè sospeso - spiega la cantante - ed io ho voluto applicare lo stesso principio in quest'album”.
Qualcosa si muove
“Mi hanno fatto ascoltare questa canzone e me ne sono subito innamorata e anche se ormai l'album era quasi chiuso, l'ho voluta inserire ad ogni costo. Ospitare nei propri dischi giovani promettenti - aggiunge - ritengo possa essere un'iniziativa che altri colleghi potrebbero copiare".
Oltre a questa 'chicca' l'album si avvale della collaborazione di colleghi illustri quali Ivano Fossati che ha scritto "Penelope", Luca Barbarossa nella canzone romana "L'amore al potere", Cheope che ha firmato con Federica Abbate "Carillon", "Resistenza" e assieme a Fiorella Mannoia "Imparare ad essere una donna", Bungaro e la stessa Mannoia "L'amore è sorprendente", ancora Bungaro assieme a Rakele "Anna siamo tutti quanti", Zibba "Il senso", Amara "Il peso del coraggio".
Di Daniele Magro sono invece i brani "Riparare", Smettiamo subito", e "Un pezzo di pane". Fiorella Mannoia confessa però di sentire "dei focolai di ribellione soprattutto tra i giovani”. “Forse - spiega - qualcosa si sta veramente muovendo, si sta risvegliando un senso critico che prima non c'era. Non è vero che i giovani non abbiano degli ideali: scendono in piazza e manifestano. È la politica che li ha delusi non sono gli argomenti”.
“Quando ero piccola pensavo, guardando al Duemila, che prima di allora si sarebbero risolti tutti i problemi dell'Umanità. Purtroppo siamo ancora qui con gli stessi problemi di prima anzi forse peggio. Nel mondo ci sono milioni di profughi, e non sono solo quelli provenienti dall'Africa, e non li fermerà nessun perché la sopravvivenza è più forte di qualsiasi parola. Finché non ci sarà la giustizia sociale - conclude - non si risolveranno i problemi".
Dopo il disco, che Fiorella Mannoia ha voluto dedicare al maestro Pippo Caruso scomparso lo scorso anno, il 7 maggio da Firenze partirà il "Personale tour" che dopo aver toccato più di trenta città lungo l'intera penisola, si concluderà a Bologna il 27 ottobre. “Personale”, dal 12 aprile, sarà disponibile anche in vinile.