U na pattuglia di attori comici per una storia drammatica. Volti del teatro prestati alla tv come quello di Leo Gullotta e Pino Caruso e altri strettamente legati alla comicità, come quello di Nino Frassica e Aldo Baglio (del trio con Giovanni e Giacomo) per raccontare in un film una delle pagine più trascurate nell'epica della lotta alla mafia: il delitto Mattarella.
Le riprese partiranno il 25 febbraio a Palermo e dietro alla macchina da presa, per raccontare l'assassinio di Piersanti Mattarella, fratello maggiore del Presidente della Repubblica e Presidente della Regione Siciliana, ci sarà Aurelio Grimaldi
L'amore (ritrovato) di Grimaldi per la Sicilia
Grimaldi, che in Sicilia c’è nato, a Modica per l’esattezza, il 6 gennaio del 1980 non c'era. Ai tempi della stagione della guerra di mafia culminata nella stagione delle stragi era poco più che ventenne, e viveva lontano “per motivi di lavoro". "Mio padre era stato trasferito in Lombardia, quasi ai confini con la Svizzera. Era stato lui a chiedere di andare il più lontano possibile dalla sua terra, e io sono cresciuto lì. In Sicilia ci sono tornato molti anni dopo, e a lungo l’ho vissuta male. Quando seppi della morte di Mattarella pensai stupidamente che si trattasse di un politico siciliano della Dc venuto a patti con la mafia. Che la sua morte, insomma, rientrasse in un regolamento di conti. Poi ho capito, e il senso di colpa per quel pensiero sbagliato, me lo sono portato avanti per tantissimo tempo” ha dichiarato infatti a La Stampa.
Mattarella, un eroe semisconosciuto
Il rapporto con la Sicilia - e con Palermo in particolare - si ricuce con il romanzo Mery per sempre, dal quale poi Marco Risi nel 1988 tirerà fuori un film tanto bello quanto crudo. Oggi Grimaldi torna nella sua terra natia per affrontare una delle pagine più buie della storia recente del nostro Paese: l’omicidio di Piersanti Mattarella, colpevole di aver intralciato quella rete di imprenditoria e mafia che gestiva gli appalti in Sicilia.
Nel 1995 furono infatti condannati all’ergastolo come mandanti dell’omicidio, tra gli altri, boss del calibro di Totò Riina, Michele Greco e Bernardo Provenzano; insomma i vertici della Cupola. Ignoti invece gli esecutori materiali anche se, secondo l’allora giudice Istruttore Giovanni Falcone - pista seguita e documentata da Grimaldi nel film - Mattarella fu ucciso da un gruppo di neofascisti nell’ambito di uno scambio di favori tra Cosa Nostra, Banda della Magliana (che riciclava nella capitale i soldi mafiosi tramite il boss Pippo Calò) e i NAR di Valerio Fioravanti. Terrorista di estrema destra, riconosciuto più volte dalla vedova Mattarella come killer del marito, Fioravanti sarà poi assolto.
Un'indagine piena di buchi
Ed è proprio da certi buchi nelle indagini, ma soprattutto dal buio calato sulla figura di Mattarella che Grimaldi ha deciso di partire per scrivere la sua sceneggiatura “È un riconoscimento dovuto a una figura importante e trascurata. In nessuna città d’Italia esiste una strada o una piazza che lo ricordi. Un po’ come era accaduto a Peppino Impastato prima del film di Marco Tullio Giordana, Piersanti Mattarella è stato ingiustamente dimenticato”.
Anni passati a raccogliere materiale, timoroso di dover affrontare l’omicidio di un uomo cui fratello minore nel frattempo era diventato Presidente della Repubblica (“ho avvertito un certo timore davanti alla proposta di trattare un tema così vicino al capo dello Stato”). Ora tutto verrà raccontato, il film dovrebbe intitolarsi proprio Il Delitto Mattarella co-prodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema, con la partecipazione, in qualità d'investitore esterno, della società Edilizia Acrobatica Spa.
Già noti alcuni nomi che faranno parte del cast, chiaramente i volti del cinema e del teatro siciliano più conosciuti, da Leo Gullotta che interpreterà Rosario Nicoletti “personaggio ambiguo, amico di Piersanti Mattarella, una sorta di traditore dubbioso che finirà suicida”, come lo descrive lo stesso Grimaldi, a Nino Frassica che farà la parte dell’ex Presidente della Regione Mario D’Acquisto “interrogato da Falcone e sempre con uno strano sorriso sulle labbra”; da Pino Caruso a Toni Sperandeo e Donatella Finocchiaro, che sarà chiamata invece al difficile compito di vestire i panni della vedova Mattarella; e poi ancora Tuccio Musumeci (interprete di Salvo Lima), Pippo Pattavina, Lucia Sardo e Guia Jelo.
Stravagante e al tempo stesso intrigante invece l’idea di Grimaldi, evidentemente ancora non confermata, di affidare il ruolo di Giovanni Falcone ad Aldo Baglio, del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, così come farà certamente discutere, qualora avvenisse, quella di fare interpretare a Enrico Montesano il ruolo di Giulio Andreotti.