Oltre 13 milioni di italiani sono chiamati alle urne per rinnovare i consigli comunali di 1342 Comuni tra cui 7 capoluoghi di regione (Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino, Trieste e Cagliari) e 18 province. Il primo turno delle elezioni amministrative è previsto domenica 5 giugno dalle 7 alle 23. Gli eventuali ballottaggi avranno luogo domenica 19 giugno con lo stesso orario, eventualità questa che interessa solo i Comuni con più di 15.000 abitanti
In palio oltre 22mila posti, 16mila per i consiglieri e 6mila per le giunte e i primi cittadini. A correre per la poltrona di primo cittadino sono 3.602: 2.974 uomini e 628 donne. In media, le candidate sono un po’ più giovani dei loro colleghi maschi (48 anni contro 51), ma sono pochissime: solo il 18% delle liste propone una donna alla guida del Comune. Numerosissime le liste che affollano le schede elettorali. Su 4919 liste, le civiche vere e proprie sono 3.794. La lista nazionale più presente è quella del Movimento Cinque Stelle che comparirà in 230 Comuni. Il Pd sarà presente 135 volte, Forza Italia 89 e Lega Nord 82 , a cui si affiancano 25 Comuni in cui corre “Noi con Salvini”.
Chi può votare
Possono votare tutti i cittadini italiani aventi diritto al voto residenti nei comuni dove si rinnoveranno sindaco e consiglio comunale. Possono votare inoltre i cittadini dell’Unione Europea residenti in uno di questi comuni, purché ne abbiano fatto domanda entro il quarantesimo giorno precedente al voto.
Dove si vota
I cittadini italiani residenti nei comuni in cui si vota, lo possono fare nella sezione elettorale del loro comune nella quale sono iscritti (queste informazioni si trovano sulla tessera elettorale). Ci sono alcune eccezioni a questa regola: possono votare in una sezione diversa da quella indicata sulla tessera elettorale i rappresentati di lista ai seggi, i componenti del seggio e gli elettori con problemi di deambulazione (che posono scegliere una sezione del loro comune senza barriere architettoniche). Per le elezioni amministrative non è previsto il voto per corrispondenza: gli italiani residenti all’estero che vogliono votare devono tornare nel comune dove sono registrati come elettori.
Tessera elettorale
Prima di andare a votare, bisogna accertarsi che la propria tessera elettorale non sia esaurita, in tal caso è possibile rinnovarla negli uffici elettorali dei comuni di residenza, che in occasione delle elezioni seguiranno orari di apertura straordinari:
– dalle 9 alle 18 nei due giorni antecedenti al voto
– dalle 7 alle 23 nel giorno del voto.
Come si vota
Si può votare presentandosi alla sezione elettorale a cui si è iscritti con la tessera elettorale e un documento di identità con fotografia (carta d’identità, patente o passaporto ma sono accettati anche i tesserini – con foto – rilasciati da un ordine professionale ).
La scheda elettorale dà la possibilità di indicare con un segno il candidato sindaco per cui si vuole votare, il cui nome è già stampato sulla scheda, e la lista per cui si vuole votare per la formazione del consiglio comunale. Le modalità di voto cambiano però a seconda del numero di abitanti del comune in cui si vota. Nei Comuni sotto i 5mila abitanti si può esprimere una sola preferenza per i candidati a consigliere comunale. In quelli oltre i 5mila abitanti, le preferenze possono essere due, ma in tal caso va rispettata la parità di genere: se la prima preferenza è per un uomo, la seconda deve essere per una donna o viceversa, pena l’annullamento della seconda preferenza. La preferenza si esprime scrivendo negli appositi spazi il cognome (oppure il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati consiglieri comunali della lista che si intende votare.
Allo scoccare delle 23 si chiuderanno le urne e si darà inizio alle operazioni di scrutinio che dovrà essere completato nelle successive dodici ore.