AGI - Una iena maculata (Crocuta crocuta) è stata rinvenuta nell'Egitto sud-orientale: si tratta del primo esemplare registrato di questa creatura in questa regione da migliaia di anni. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sulla rivista Mammalia, l'esemplare è stato catturato e ucciso a circa 30 chilometri dal confine con il Sudan. "La mia prima reazione è stata di incredulità finché non ho controllato le foto e i video dei resti", ha ammesso l'autore principale dello studio, il dottor Adbullah Nagy dell'Università di Al-Azhar, Egitto: "Quando ho visto le prove, sono rimasto completamente sbalordito. Andava oltre qualsiasi cosa ci aspettassimo di trovare in Egitto".
L'avvistamento è avvenuto circa 500 km a nord dell'areale noto della iena maculata nel vicino Sudan. I ricercatori hanno teorizzato che un ciclo meteorologico regionale decennale, parte del fenomeno Active Red Sea Trough, abbia potuto determinare un aumento delle precipitazioni e della crescita delle piante, aprendo un corridoio di migrazione per la iena. Per testare questa idea, hanno utilizzato un indice di vegetazione a differenza normalizzata (Ndvi) come misura delle precipitazioni e delle corrispondenti opportunità di pascolo per il bestiame preda delle iene. L'analisi ha rivelato siccità pluriennali con periodi relativamente umidi più brevi.
Gli ultimi cinque anni hanno avuto valori Nvdi più alti rispetto ai due decenni precedenti, il che suggerisce che una maggiore crescita delle piante potrebbe supportare le prede della iena maculata in movimento. "Il fatto che l'area del corridoio sia diventata meno dura dal punto di vista ambientale, offrendo un passaggio più facile lungo 'l'autostrada', potrebbe spiegare come la iena sia arrivata così a nord", afferma Nagy: "Tuttavia, la motivazione del suo lungo viaggio in Egitto è ancora un mistero che richiede ulteriori ricerche".
Le iene maculate sono predatori di branco di successo, solitamente presenti in una varietà di habitat nell'Africa subsahariana. Possono percorrere fino a 27 km al giorno, seguendo le migrazioni semi-nomadi del bestiame gestite dall'uomo e sopravvivendo con uccisioni occasionali. L'individuo descritto in questo studio ha ucciso due capre tenute al pascolo da persone a Wadi Yahmib nell'area protetta dell'Elba, ed è stato successivamente rintracciato, individuato, inseguito e ucciso a fine febbraio 2024. L'uccisione è stata fotografata e geolocalizzata, dando agli ecologi animali l'opportunità di seguire l'avvistamento.