AGI - Si inaugura oggi al Salone degli Incanti a Trieste "Cyborn. L'alba di un mondo artificiale", una mostra a cura dell'INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, promossa dal Comune di Trieste e da FIT Fondazione Internazionale Trieste, in collaborazione con l'IIT Istituto Italiano di Tecnologia. Cyborn si colloca tra le iniziative realizzate in occasione del Science in the City Festival della manifestazione internazionale ESOF2020 EuroScience Open Forum, in corso a Trieste fino al 6 settembre.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 3 settembre al 10 novembre prossimo. Corpo e cervello come non li avete mai visti. Cyborn è un inedito percorso alla scoperta del nostro corpo e del nostro cervello, che vengono esplorati, scomposti, studiati e ricostruiti grazie a potentissimi occhi tecnologici, simulazioni computazionali, ricomposizioni virtuali e protesi bioniche.
Cyborn invita il visitatore a intraprendere un viaggio scientifico e tecnologico che comincia all'inizio del Novecento, con la scoperta dei raggi X, e conduce al futuro, grazie alle nuove frontiere dell'imaging e della terapia medicali e dell'innovazione robotica. Attraverso un percorso fatto di installazioni multimediali, exhibit interattivi e oggetti scientifici, dove reale e virtuale si fondono, Cyborn offre ai visitatori una nuova esperienza di conoscenza. Videoarte, ambientazioni immersive, strumenti della fisica e nuove tecnologie accompagneranno il pubblico lungo un racconto, avvolgente e coinvolgente nel quale avrà un ruolo attivo, verso una nuova visione dell'umanità e del nostro mondo.
Una visione che oggi, grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, possiamo avere a nostra disposizione per ridisegnare con consapevolezza e responsabilità il futuro delle nostre società. Una serie di installazioni interattive e immersive, progettate dall'INFN e dall'IIT e realizzate in collaborazione con lo studio di artisti di Milano Cameranebbia approfondisce alcune tappe del percorso scientifico e tecnologico fatto dall'umanità fino ad oggi. Un'installazione interattiva mostrerà come, dall'antichità ad oggi, siamo riusciti a potenziare, grazie ai progressi della scienza, la nostra capacita' di esplorare e visualizzare il nostro corpo. Il visitatore, avvicinando le sue mani a un sensore, pur senza toccarlo, le vedrà trasformarsi virtualmente attraverso le diverse rappresentazioni elaborate grazie alle tecnologie sviluppate via via nel corso dei secoli, fino ad arrivare alle attuali sofisticate tecniche di imaging impiegate in medicina.
Una protesi robotica di mano in grado di restituire agli amputati il 90% delle funzionalità di una mano naturale. Progettata e realizzata dal laboratorio congiunto Rehab Technologies dell'IIT e dell'INAIL, Hannes e' stata disegnata affinché conformazione e qualità dei movimenti siano quanto più possibile equiparabili a quelli di una mano reale.
Polso mobile e dita pieghevoli permettono di effettuare con grande efficacia la maggior parte delle prese necessarie nella vita di tutti i giorni: afferrare oggetti di piccole dimensioni come una penna, pesanti come un estintore o sottili come la carta d'identità. Per funzionare Hannes sfrutta gli impulsi elettrici che provengono dalla contrazione dei muscoli della parte residua dell'arto attraverso sensori miografici: questa tecnologia consente di comandare la mano robotica semplicemente pensando al movimento da compiere. Il visitatore potrà azionare Hannes attraverso un sensore touchless che "legge" e trasferisce i movimenti della sua mano alla mano artificiale.
Ricostruzione 3D dell'acceleratore di particelle del CNAO, Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, costruito dall'INFN e dal CERN per la cura dei tumori. Il CNAO e' uno dei soli sei centri al mondo che utilizza per la terapia oncologica sia protoni sia ioni. Grazie all'impiego di queste particelle e' possibile raggiungere tumori profondi con estrema precisione colpendo solo le cellule malate, in modo da agire con efficacia preservando i tessuti sani. Gli acceleratori di particelle impiegati nell'adroterapia rappresentano uno degli esempi piu' belli e importanti di come strumenti pensati e realizzati dalla fisica di base per i propri esperimenti possano poi diventare, grazie all'ingegno e alla conoscenza umani, applicazioni di straordinaria utilità in ambiti anche molto distanti, trasformandosi da strumenti di conoscenza pura a strumenti d'avanguardia per fronteggiare e risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.
Installazione interattiva in cui un cervello elettronico e' in grado di tracciare in dettaglio i movimenti del nostro corpo, prerequisito per rendere capace l'intelligenza artificiale di predire con leggero anticipo le intenzioni sulla base di gesti accennati, proprio come fa il nostro cervello. Un esempio delle potenzialità degli algoritmi di intelligenza artificiale del tutto analoghi a quelli che l'IIT applica e perfeziona in svariati campi di ricerca, dall'analisi dei big data all'automazione dei robot. Un'applicazione di rete neurale per l'analisi e il riutilizzo dei dati in tempo reale consentirà al visitatore di 'impersonare qualcun altro'.
Nell'installazione l'intelligenza artificiale applicata all'analisi dei volti cattura l'espressione del visitatore e la applica all'immagine di un personaggio famoso, le cui espressioni sono cosi' controllate dal visitatore stesso. Una suggestiva installazione interattiva porterà il visitatore a fare un'esperienza impossibile: passeggiare in una porzione microscopica del nostro cervello, entrare nell'intrico dei neuroni e attivarli con i propri gesti. A fare da cornice e contesto delle varie esperienze proposte nel percorso espositivo di Cyborn sarà l'installazione immersiva SOLE: tutte le pareti, il pavimento e il soffitto del Salone degli Incanti saranno proiettati con uno scenario artificiale creato dal duo romano di artisti Quiet Ensemble.
Un'opera artistica che muove da una riflessione sulla profonda trasformazione che la tecnologia ha operato nell'ambito di molte nostre esperienze, così da farle apparire sempre più virtuali, mediate e 'intelligenti'. L' installazione allude proprio alla labilita' del confine tra naturale e artificiale, reale e virtuale del mondo contemporaneo, evocando la possibilità di una tecnologia delicata e invisibile, in grado di arricchire e potenziare la nostra esperienza senza cancellarne la naturalita'. I Quiet Ensemble hanno creato un ambiente di luci e ombre, che ridisegna tutte le superfici e porta il visitatore ad attraversare un contesto artificiale eppure cosi' simile alla realtà.