Non bastava la pandemia di coronavirus: nei giorni scorsi la Terra ha rischiato di essere colpita da un asteroide. Si tratta di '2020 JJ', che lunedì ha 'sfiorato' il nostro pianeta, passando ad 'appena' 7 mila km sopra l'Oceano Pacifico: è il sesto asteroide più vicino alla Terra mai rivelato. La scoperta è stata in Arizona, grazie al telescopio del progetto di ricerca Mount Lemmon Survey.
"L'oggetto - spiega l'astronoma Natalie Starkey - non è stato rilevato in anticipo a causa delle sue dimensioni, che in termini astronomici sono piuttosto contenute. Abbiamo imparato a rilevare gli asteroidi più grandi, ma nel Sistema solare ci sono moltissime rocce che sono molto difficili da individuare finché non sono abbastanza vicine".
Inoltre, spiega la scienziata, "gli asteroidi non sono luminosi, il che complica notevolmente la loro osservazione. 2020 JJ è stato il sesto oggetto più vicino mai registrato dal 1900, ma la sua distanza era ancora circa 20 volte superiore a quella della Stazione spaziale internazionale e la sua velocità era pari a circa 32 chilometri all'ora", spiega l'esperta, aggiungendo che 2020 JJ non ha rappresentato un pericolo, viste le sue dimensioni contenute e la sua orbita sufficientemente distante dal nostro pianeta.
"Anche se fosse stato in rotta di collisione con la Terra, 2020 JJ si sarebbe molto probabilmente frammentato una volta in contatto con l'atmosfera del pianeta. Sebbene il rischio sarebbe stato esiguo, in questi casi c'è sempre la probabilità che alcuni frammenti possano colpire zone con elevate densità di popolazione, provocando danni seri. Ma per fortuna non è successo", conclude Starkey.