"Il 100% dei pazienti è risultato positivo all'immunoglobulina G (IgG) antivirale". Sono questi i risultati messi nero su bianco su Nature Medicine da un gruppo di ricercatori cinesi che hanno esaminato un campione di 285 pazienti affetti da Covid-19.
Si tratta di un risultato molto importante perché dimostra, al di là di qualsiasi dubbio, che l'infezione da Sars-Cov2 produce una reazione da parte del nostro sistema immunitario che porta a una immunizzazione. Questo significa che si può pensare che un eventuale vaccino possa essere efficace e che in ogni caso si possa contare anche sulla cosiddetta immunità di gregge per rallentare la pandemia in atto. Inoltre lo studio dimostra che i test sierologici sono uno strumento molto utile per comprendere la diffusione del virus nella popolazione e per gestire la fase di ritorno alle attivitaà. Lo studio è stato condotto da un'equipe di ricercatori del Laboratory of Molecular Biology on Infectious Diseases, Ministry of Education, Chongqing Medical University, di Chongqing.
"La sieroconversione per IgG e IgM - si legge nell'articolo - si è verificata contemporaneamente o in sequenza. Entrambi i titoli di IgG e IgM hanno raggiunto il plateau entro 6 giorni dalla sieroconversione. I test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti con risultati RT-PCR negativi e per l'identificazione di infezioni asintomatiche".
"La percentuale di pazienti con IgG positive per virus positivi ha raggiunto il 100% circa 17-19 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi, mentre la proporzione di pazienti con IgM positive per virus specifici ha raggiunto un picco del 94,1% circa 20-22 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi".