Da Martedì 10 dicembre sono aperte al pubblico le Nuove Gallerie Leonardo al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Si tratta sicuramente dell’evento più importante nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte dell’artista, naturalista, ingegnere e uomo di scienza che non finisce mai di stupirci.
Va detto che il Museo ha sempre ospitato l’esposizione delle macchine di Leonardo, inaugurata nel 1953, l’anno successivo al quinto centenario della nascita, che aveva visto la nascita del Museo.
Ho percorso decine di volte quei corridoi lunghissimi al seguito di mio nonno che adorava quelle macchine. Non posso dire di avere condiviso il suo entusiasmo, era il pegno da pagare per poi essere accompagnata al cinema, la domenica pomeriggio.
Dopo più di sessant’anni era tempo di ripensare tutto l’apparato espositivo sia per venire incontro ai gusti del pubblico, sia per fornire una visione più completa della personalità di Leonardo che, oltre ad essere un ingegnere, era un artista ed un umanista poliedrico. Le Nuove Gallerie sono articolate in sale con splendida scenografia che ambienta i modelli con l’aiuto di quadri dell’epoca, ma anche con filmati, animazioni dei disegni e proiezioni full immersion.
Si parte dall’ambiente culturale dove Leonardo è cresciuto per arrivare ai suoi disegni, alla sua biblioteca, agli studi sull’arte della guerra (con grandi scene di battaglia dominate dai cavalli in movimento), alle macchine per facilitare il lavoro (gru, piuttosto che telai e strumenti per molare gli specchi), con ingranaggi sempre più complicati che sono protagonisti di una sonora installazione.
Suggestiva l’ambientazione del sogno del volo, con le macchine per imitare il volo degli uccelli ed il paracadute. Sullo sfondo un filmato entusiasmante con l’animazione dei disegni di Leonardo sul volo degli uccelli.
Non meno bella l’ambientazione degli studi sulle vie d’acqua con il modello delle chiuse su un pavimento trasformato in un Naviglio virtuale. Interessante l’idea di inserire una stanza dedicata ai pittori che hanno “imitato” Leonardo con una grandiosa Ultima Cena, dipinta da Giovanni Mauro della Rovere nel 1626 e chiaramente ispirata dal Cenacolo.
Il percorso termina con una grandiosa installazione visiva chiamata l’Uomo e il Cosmo dove i disegni naturalistici degli anni passati in Francia, quali le scene di tempesta, il diluvio, gli studi dei vortici, sono proiettati sulle pareti e sul pavimento, racchiudendo lo spettatore.
Sono sicura che non mi sarei affatto annoiata a visitare questo nuovo allestimento leonardesco così più ricco e più vario di quello delle domeniche pomeriggio della mia infanzia.