I nostri primi antenati, come Lucy, potrebbero essere stati meno intelligenti delle grandi scimmie di oggi, come gli scimpanzè, i gorilla e gli oranghi. Almeno stando alle conclusioni di uno studio condotto dall'Università di Adelaide e dall'Evolutionary Studies Institute dell'Università di Witwatersrand in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.
Lucy, un cosiddetto "Australopithecus", fu uno dei primi primi esseri umani, con un cervello relativamente piccolo rispetto a noi, ma con varie caratteristiche simili all'uomo. I ricercatori avevano precedentemente ipotizzato che Lucy avesse un'intelligenza simile a quella delle grandi scimmie, in base al fatto che tutti avevano cervelli di dimensioni simili.
Cosa c'entra il sangue con l'intelligenza
Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che, nonostante questo, il sangue scorreva meno rapidamente nei cervelli degli Australopithecus rispetto a quelli delle grandi scimmie moderne.
In effetti, le minuscole aperture simili a finestre delle arterie nei crani delle scimmie moderne avrebbero consentito fino al doppio della velocità del flusso di sangue al cervello. I tassi di flusso sanguigno al cervello sono noti per essere indicativi sia del tasso di metabolismo del cervello sia del suo livello di intelligenza.
Secondo i ricercatori, i risultati indicano che l'intelligenza si è sviluppata molto più velocemente nelle specie umane moderne, probabilmente al passo con la crescente complessità sociale. I ricercatori hanno misurato le dimensioni dei canali che attraversano i crani delle grandi scimmie viventi e li hanno confrontati con quelli trovati nei teschi fossilizzati di antenati umani.
Tra le specie studiate dai ricercatori c'erano il gorilla, gli oranghi e le scimmie, che includono scimpanzè e bonobo. Hanno anche esaminato gli umani moderni (Homo sapiens) e i nostri lontani "cugini" di tre milioni di anni, Australopithecus. La dimensione di questi canali rivela la velocità con cui ciascun animale era in grado di fornire un flusso sanguigno al suo cervello che, a sua volta, è correlato sia al tasso metabolico del cervello che all'intelligenza.
Perché le scimmie di oggi sono più intelligenti
I ricercatori hanno scoperto che i moderni gorilla hanno il doppio del tasso di flusso sanguigno nelle arterie che attraversano questi canali rispetto all'Australopithecus, nonostante tutti avessero cervelli di dimensioni simili. Inoltre, il team riferisce che anche le scimmie dal cervello più piccolo - in particolare gli scimpanzè e gli oranghi - hanno tassi più alti di flusso sanguigno nel cervello rispetto all'Australopithecus. Questo suggerirebbe, a sua volta, che gli australopitechi come Lucy fossero meno intelligenti degli scimpanzè, dei gorilla e degli oranghi dei nostri giorni.
"I risultati mettono in dubbio l'idea che i tratti neurologici e cognitivi delle recenti grandi scimmie rappresentino adeguatamente le capacità delle specie Australopithecus", hanno scritto i ricercatori nel loro articolo. Il fatto che i gorilla abbiano un tasso doppio di flusso di sangue cerebrale rispetto all'Australopithecus è "sorprendente", osservano i ricercatori.